Aveva un quadro di Cimabue in cucina: pensava che si trattasse di una stampa
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Aveva un quadro di Cimabue in cucina: pensava che si trattasse di una stampa

Stimato fra 4 e 6 milioni di euro, sarà messo all'asta, a Senlis, il 27 ottobre. L'opera è stata autenticata ed era conservata nella casa di un'anziana signora in campagna

Il Cristo deriso di Cimabue
Il Cristo deriso di Cimabue
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23 Settembre 2019 - 21.25


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 Era attaccato al muro di cucina in una casa di Compiègne, a nord di Parigi, ma è stato autenticato come un quadro del grande pittore Cimabue (1240-1302), il “Cristo deriso”: lo ha annunciato oggi il laboratorio di periti Turquin, esperto in arte antica.
Il “Cristo deriso” è un’opera su legno di piccole dimensioni (25,8 cm su 20,3 cm), dipinta a tempera a uovo su fondo dorato. Stimato fra 4 e 6 milioni di euro, sarà messo all’asta, a Senlis, il 27 ottobre.
Le opere di Cimabue sono rarissime e quello di Compiègne risulta essere il primo ritrovamento da decine di anni a questa parte. A segnalare l’opera alla casa d’Aste Actéon di Compiègne, che lo ha fatto valutare dalla Maison Turquin, è stata un’anziana signora che viveva in quella casa del nord della Francia. Il quadro era appeso in cucina e la famiglia ha sempre pensato che si trattasse di una banale icona.
La riflettografia infrarossa ha rivelato un eccellente stato di conservazione, ha precisato Eric Turquin, che ha stimato l’opera e secondo il quale sull’«attribuzione non ci sarà alcuna discussione da quanto è evidente, paragonandolo con altri suoi quadri, che si tratta della stessa mano» del maestro fiorentino.
Secondo il laboratorio di periti, il quadro ritrovato è un probabile elemento di un dittico del 1280, nel quale erano rappresentate, probabilmente su otto pannelli di simili dimensioni, alcune scene della Passione di Cristo. Fino ad oggi, di questi pannelli, se ne conoscevano due: “La Flagellazione” della Frick Collection di New York, e la “Maestà con due angeli”, conservata alla National Gallery di Londra.

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