Nichi Vendola elogia Tolo Tolo di Zalone: "Un film politico sulla disumanità"
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Nichi Vendola elogia Tolo Tolo di Zalone: "Un film politico sulla disumanità"

L'ex governatore della Puglia ha fatto un cameo: "Nessun razzismo ma una presa in giro suo luoghi comuni dei razzisti"

Zalone e Vendola
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27 Dicembre 2019 - 17.44


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“Zalone fa bene a non buttarla in politica, non ce n’è bisogno. Ma il film è molto politico, parla chiaramente a chi ha fatto della disumanita’ la cifra della propria propaganda quotidiana”.
Così l’ex governatore della Puglia Nichi Vendola, a margine della conferenza stampa di ‘Tolo Tolo’ ha analizzato con l’Agi il film in cui appare in un cameo. Interpreta se’ stesso, mentre, intento in operazioni di giardinaggio in un magnifico trullo (“non e’ mio”, scherza) al telefono con Zalone che dall’Africa gli chiede aiuto in denaro per pagare il suo riscatto, risponde con verbose argomentazioni in perfetto stile Vendola: “Tolo Tolo’ fa sorridere e commuovere, e’ un film che turba e sono orgoglioso di averne fatto parte” .
A Zalone Vendola riconosce la maestria di fotografare “i luoghi comuni sul razzismo, la disabilita’, i migranti, l’omosessualita’” e spiega di essere stato commosso da due scene, quella del piccolo migrante che ritrova suo padre in Italia e quella dell’onda che travolge la barca dei migranti: ” Fa impressione, e’ una scena che quasi ogni giorno si ripete nel Mediterraneo, in quello che e’ diventato il piu’ grande cimitero liquido del mondo – chiarisce – e trovo straordinaria la soluzione cinematografica di concluderla in forma di musical, con dei sommersi che si salvano. Credo che al di la’ delle maschere che ci costruiamo, vedere l’umanita’ nelle sue pene e nelle sue speranze sia la chiave del film di Checco”. Oggi Vendola, parentesi attoriale a parte, e’, racconta “padre a tempo pieno, un papa’ arcobaleno, e poi scrivo poesie e faccio il cuoco”.
Sulle accuse di razzismo piovute su Zalone per il trailer del suo film Vendola argomenta: “Da un lato e’ cresciuta l’intolleranza, la si tocca con mano, la crisi economica ha incattivito le persone, ma dall’altro lato e’ crollato il tasso di ironia, molti non sono piu’ capaci di ridere. Come si fa a non accorgersi che il trailer e’ una deliziosa presa in giro dei luoghi comuni sull’immigrazione? Chi ha trovato in quel trailer un filo di razzismo dopo aver forse il film dovra’ ricredersi. E forse un tantino vergognarsi”.

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