Non ci sta Junior Cally a passare per violento. Il rapper romano la cui presenza a Sanremo aveva ingenerato un vespaio per la presunta natura sessista e misogina dei suoi testi si è definito parlando ai microfoni di Diregiovani “alquanto scosso da quanto accaduto” avendo sempre precisato di non essere una persona aggressiva né di non avere rispetto per le donne.
Opinione discretamente diffusa è che gli attacchi a Junior Cally, il cui vero nome è Antonio Signore, fossero in realtà orientati a celare una strumentalizzazione del pezzo “No grazie”, la canzone con cui Cally sta concorrendo alla kermesse musicale, piena di riferimenti alla stessa classe politica che ne aveva richiesto la rimozione dalla gara.
In merito alla sua idea della politica italiana Cally è stato abbastanza netto: “”Io grazie a quello che si può’ definire il mio talento ho trovato un posto in questo Paese ma molti altri ragazzi no. Credo, quindi, che questa classe politica non mi/ci rappresenti”.
Il rapper ha poi raccontato il motivo per cui utilizza, al di fuori dell’Ariston, la ormai celeberrima maschera: Sono cresciuto in un paese di 1800 abitanti- ha raccontato- e il pregiudizio ha provato a colpirmi, però ha scaturito in me una grande voglia di rivincita. Sono quasi felice che lo abbia fatto perché misi la maschera proprio per questo motivo, mi dissi da solo: ‘Vedrai che passeranno sotto casa tua con la musica a palla di Junior Cally non sapendo che – conclude – quelle canzoni erano di quel ragazzo che criticavano anni prima”