Un duello a distanza che prosegue: “Posto garbatamente la mia risposta a Matteo Salvini dopo che mi è stata garbatamente cancellata dal suo profilo Instagram. Gli insulti sistematici che sto ricevendo dai suoi simpatizzanti sono troppi e troppo vergognosi per far finta di nulla”.
Lo scrive il regista Gabriele Muccino, che pubblica un post inviato al leader della Lega. “Gentile Matteo Salvini- scrive Muccino- capisco bene che postando la mia risposta impulsiva a Zingaretti, vuole, come fa solitamente da anni, gettare anche me in pasto ai suoi seguaci; ma i suoi decreti sicurezza, le sue derisioni continue e pubbliche di chi non era d’accordo con Lei, gli insulti sessisti, ai diversi, ai più deboli, ai disperati in fuga da un inferno che Lei come me non può nemmeno immaginare, i declami alla ruspa, gli immigrati che voleva veder scendere dalla nave ‘in manette’, hanno certamente creato un clima di risentimento, fanatismo e anche di odio nel Paese”.
Lei, continua il regista, “ha cercato un nemico comune e lo ha additato alle folle. Questa è una forma di propaganda estremista ben nota nella Storia. Ora Lei potrà negarlo come ha sempre fatto, ma il suo linguaggio e la sua politica sono responsabili di un grave degrado morale del Paese. L’Italia è stata una nazione migliore”.
“Adesso- dice ancora- i danni sono sotto gli occhi di tutti. Danni morali. Danni esistenziali. Quella donna che l’ha aggredita era disperata. Non conosco la sua storia naturalmente, ma io non ho letto propriamente violenza in quel gesto folle ma piuttosto un estremo dolore e disperazione. Dove c’è un sopruso, dove si usa un linguaggio divisivo, dove si addita un nemico alla comunità, esploderanno certamente focolai di rabbia e quindi anche di violenza. Di ogni colore”.
“Il Suo ruolo è quello di fare in modo che questo Paese si voglia bene. Se vorrà bene agli italiani come il suo rosario dovrebbe suggerirle, anche io ne vorrò di più a Lei”.
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