Loredana Bertè: "Usiamo le parole giuste, Willy e Maria Paola sono stati uccisi dalla cultura fascista dell'odio"
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Loredana Bertè: "Usiamo le parole giuste, Willy e Maria Paola sono stati uccisi dalla cultura fascista dell'odio"

La cantante: "Lo dico e lo ridico finché campo, usiamo le parole giuste: razzismo, transfobia, omofobia, ignoranza, patriarcato, cultura dell’odio"

Loredana Bertè
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15 Settembre 2020 - 15.15


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Su Facebook la cantante Loredana Bertè ha dedicato un lungo post alle due vicende che hanno scioccato l’Italia nelle ultime due settimane, ossia gli omicidi di Willy a Colleferro e di Maria Paola a Caivano: 
“Proprio ieri a “IL TEMPO DELLE DONNE” sottolineavo quanto le donne, appunto, devono osare di più, concedersi meno, pensare di più al proprio progetto di vita, per essere indipendenti” scrive Bertè.
“Maria Paola aveva il suo progetto di vita con Ciro, un progetto di vita coraggioso, vivevano insieme da tre anni in un contesto sociale di certo non tra i più favorevoli, ma avevano comunque osato e stavano progettando il loro futuro, con non poco coraggio. Purtroppo però, ancora una volta un “uomo”, suo fratello, nemmeno un rivale in amore, nemmeno uno sconosciuto, nemmeno un pazzo random per strada, ma sangue del suo sangue, si è arrogato il diritto di decidere chi sua sorella dovesse amare o meno”. 
“Ripeto di quanto io sia schifata da tutta questa mancanza di rispetto” continua, “di quanto poco si dia importanza alla vita, dell’aria fascista che tira quando si commettono azioni che dimostrano di avere una certa forma mentis e lo si nega. Qui, come se non bastasse l’omo-transfobia, entra in ballo il tanto amato italico patriarcato”. 
“Pochi giorni fa è toccato a Willy e ci ho visto una matrice razzista poi è toccato a Maria Paola e qui si parla di transfobia e di cultura dell’odio per il diverso, che è dilagante”. 
“Lo dico e lo ridico finché campo, usiamo le parole giuste: razzismo, transfobia, omofobia, ignoranza, patriarcato, cultura dell’odio. Mi ripeto è inaccettabile. Sembra di essere tornati al Medioevo, e sotto certi aspetti è anche peggio. Ai tempi si era ignoranti per destino, oggi è una SCELTA”. 
“Oggi si sceglie di essere ignoranti, si sceglie di essere cattivi, si sceglie di essere aggressivi e pieni d’odio. La speranza sono i giovani e la loro voglia di libertà, perché la libertà è la cosa più importante per tutti, a prescindere dal colore o la razza o da cose che immaginiamo che esistano ma servono solo ad allontanarci e separaci. Curiosità e libertà sono due ingredienti che ci rendono persone migliori. Aprite la vostra mente”. 

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