Maurizio Piscopo, musicista, ricercatore di musica e cultura popolare e insegnante fresco di pensione, tutto quello che sa lo ha appreso da un barbiere di Favara, mastro Agostino, che lo accolse nella sua barberia. Quel giorno mastro Agostino piangeva, aveva il vizio della carte e aveva perso tutto. Maurizio lo quietò con il mandolino, mentre il sarto gli insegnava a imbastire le stoffe.
Il giovane Maurizio poteva diventare un couturier per signora. Come detto, il sarto in una partita a carte aveva perso il negozio con i vestiti, gli specchi e le poltrone. Lui l’aveva detto: se avesse perso quella partita sarebbe partito col piroscafo per la lontana America: “Con le carte mi potrò sempre rifare, per la morte c’è tempo…”.
Questa ed altre storie Maurizio Piscopo le ha custodite gelosamente e si è battuto con tutte le sue forze perché le musiche dei barbieri diventino patrimonio dell’Umanità così come il fado in Portogallo. Per questo suo amore, il prossimo 30 settembre il decano dei barbieri siciliani, Franco Alfonso, nel suo ultimo giorno di salone, consegnerà a Maurizio Piscopo una simbolica laurea della barba in Serenate e Suonate Popolari.
Tra bicchierini di rosolio di Favara, cannoli di Lercara e i ficodindia di Roccapalumba, Piscopo terrà la sua “lezio magistralis” sui barbieri che partivano per la lontana “Merica” e con gli amici di sempre terrà un concerto per fisarmonica, chitarra e mandolino. Con questa laurea, il maestro Piscopo potrà continuare a suonare la fisarmonica in tutti i saloni della Sicilia, come quando le barberie erano “circoli culturali”.
Maurizio Piscopo e l'amore per le barberie, dove apprese la passione per la musica
Il musicista si è battuto con tutte le sue forze perché le musiche dei barbieri diventino patrimonio dell’Umanità così come il fado in Portogallo.
Onofrio Dispenza Modifica articolo
24 Settembre 2020 - 15.37
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