L’ultima volta che Alessio Lasta era stato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Cremona è stato sette mesi fa, nel pieno della prima ondata. E adesso, all’inizio della seconda, la situazione sta tornando a livelli allarmanti.
Come è scritto sul sito di Piazzapulita, dove è andato in onda il servizio, i letti in terapia intensiva sono occupati, medici e infermieri sono al lavoro senza interruzioni.
Negli ospedali lombardi il numero dei ricoveri per Coronavirus cresce giorno dopo giorno.“Avevamo quattro malati il 3 ottobre, adesso ne abbiamo 20 – dice Angelo Pan, primario delle malattie infettive di Cremona – La fettina di pazienti che ha una forma grave è sostanzialmente stabile nel tempo, non è calata”.
“Quest’anno ho compiuto 60 anni, non ho mai avuto nulla, facevo 10 chilometri al giorno a piedi con il mio cane, la cosa che mi colpisce di più è sentir dire che il Coronavirus non esiste”, racconta un paziente Covid ricoverato. Anche l’unità di crisi dell’ospedale di Treviglio è tornata a riunirsi per la prima volta dopo che non lo faceva dal 25 maggio. Gabriele Tomasoni, direttore rianimazione 1 Spedali Civili Brescia, evidenzia alcune criticità: “Non ci sono infermieri, stiamo pagando lo scotto di anni e anni in cui gli organici sono stati bloccati”.
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