Le contraddizioni di Boldi: "Mi fido solo di Fontana, il Cts ci prende per il c..."
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Le contraddizioni di Boldi: "Mi fido solo di Fontana, il Cts ci prende per il c..."

La strenua difesa dell'attore: "Io sono d'accordo con tutto quello che dice Fontana perché è una persona onesta, buona e perbene"

Massimo Boldi
Massimo Boldi
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6 Novembre 2020 - 13.30


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Invischiato nell’inchiesta dei camici e criticato da più parti per la pessima gestione della prima ondata, Attilio Fontana è difeso a spada tratta da Cipollino aka Massimo Boldi, che in merito alla reazione del Presidente sulla designazione della Lombardia come zona rossa (“È uno schiaffo in faccia” dice il capo della Regione con più morti in Italia) commenta così: “Io sono d’accordo con tutto quello che dice Fontana perché è una persona onesta, buona e perbene come anche il nostro sindaco Sala. Entrambi sono ottimi elementi perciò mi fido di tutto quello che fanno e dicono. Attilio non farebbe mai male alla sua città, ci tiene alla Lombardia”. 
“Se fossimo guidati da gente veramente esperta sarebbe giusto – aggiunge l’attore – ma non sono convinto che questo Comitato Tecnico Scientifico sia veramente competente. Chi sono? Perché questo pool di ‘super menti’ non si fà vedere sennò a uno può venire anche il sospetto che ci prendano per il c..!”.
Già, perché indice di competenza è farsi vedere. Parole da attore, d’altronde. 
“Questo è un Governo debole – prosegue – ci vogliono i burocrati, serve gente anziana che ha superato i 60 anni. In tempi migliori avevamo Forlani, Andreotti, Spadolini, Berlinguer e Martinazzoli. Non nego che poi anche loro hanno avuto i loro problemi, per carità, ma c’era una bella differenza!”.
‘I loro problemi’ sarebbe lo scandalo di tangentopoli, le collusioni con la mafia, eccetera. Ma colpisce anche questo ‘largo ai vecchi’, slogan reazionario condiviso da molti di quello schieramento. ‘Servono i burocrati’ poi sembra quasi, qui sì, una presa per il c…!.
Boldi interpreta poi il ruolo di medico: “È vero, i dati dei contagi sono alti, ma bisogna distinguere tra chi è positivo asintomatico da chi invece è positivo sintomatico. Il positivo asintomatico è un malato farlocco – dice – Anche mia figlia Marta, l’ultima che ha 30 anni, ha preso il Coronavirus 15 giorni fa ed è rimasta in casa con la governante che ha fatto il tampone anche lei ma stava bene, ha avuto solo un po’ di tosse e sta in isolamento”.
Boldi che vive a Basiglio, un piccolo comune dell’hinterland milanese, dice di essere fortunato perché durante il lockdown potrà stare all’aria aperta: “Ho una casa con un giardinetto e almeno posso uscire” ma spiega che si dovrà muovere almeno una volta a settimana per andare a Roma dove ha una società e una casa e dove sta ultimando il suo ultimo ‘Cinepanettone’ in uscita il 23 dicembre: “Chiudere i cinema ei teatri che caz… significa? – chiede l’attore – è proprio solo per rompere i cog…! sei seduto distanziato e con la mascherina non capisco proprio che problemi davano”.
“Teniamo aperti i parrucchieri e chiudiamo i cinema? – dice ancora Boldi – io e Christian De Sica abbiamo fatto il tradizionale film di Natale e stiamo lavorano in questi giorni per ultimarlo. Uscirà? – chiede – Che succederà? Oltre al mio deve uscire il film di Verdone, della Cortellesi, di Muccino, e di altri grandi nomi che portano denaro, gioia, felicità e amore. Sono 26 anni che io e Christian (De Sica, ndr) facciamo il film di Natale, abbiamo conquistato quattro generazioni. Franceschini avrà le sue ragioni per aver chiuso i cinema ma almeno le dica. Se Franceschini terrà chiusi i cinema anche a dicembre sarà lui che pagherà lui i costi di tutti film!”.

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