Moni Ovadia furioso: "Teatri e cinema chiusi ma si dà priorità a Sanremo, siamo un paese miserabile"
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Moni Ovadia furioso: "Teatri e cinema chiusi ma si dà priorità a Sanremo, siamo un paese miserabile"

Il regista: "Per Sanremo il discorso della sanità non conta niente? Se Sanremo è più importante della cultura allora vuol dire che questo paese è perso per sempre". 

Moni Ovadia
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19 Gennaio 2021 - 20.48


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L’attore e regista Moni Ovadia si è scagliato pesantemente sulla questione Sanremo, affermando che è “inspiegabile” che cinema e teatri siano chiusi ma per Sanremo si stia pensando al pubblico: “Per Sanremo il discorso della sanità non conta niente? Se Sanremo è più importante della cultura allora vuol dire che questo paese è perso per sempre”. 
“Se non si capisce quale è il valore prioritario della cultura e si favoriscono le kermesse mediatiche – spiega – vuol dire che questo paese sarà sempre un paese miserabile, non crescerà mai! Se Sanremo diventa la priorità del paese si vede che il paese è perduto”.
“Se tu non dai una ragione concreta sul perché chiudi un luogo (il teatro, ndr) che è sicuro dal punto di vista sanitario si vede che tagliare con l’accetta ti fa più comodo – aggiunge Ovadia – In Italia cultura e istruzione dovrebbero essere, insieme a Stato sociale e sanità, i primi quattro punti dell’agenda politica. Tutta la cultura è considerata il fanalino di coda del paese invece è quella crea l’identità della comunità nazionale”. 
“Gli addetti allo spettacolo dal vivo sono 500mila – spiega – e con le loro famiglie sono più di due milioni di persone e anche loro devono vivere. Tutti pensano che ci sono solo gli attori famosi ma non è così – puntualizza Ovadia – Bisogna considerare la cultura per quello che è: un bene primario, il pane della salute sociale e della salute di una comunità nazionale.Da cittadini dobbiamo chiedere il perché veniamo trattati così -prosegue- Se dici ‘Sanremo sì e teatri no’ tutti quelli che vivono di teatro sono dissennati. Sanremo è molto più pericoloso – conclude Ovadia – ci sarà la gente che si assembrerà, ci saranno i vari cantanti e tutto il carrozzone mediatico mentre i teatri sono luoghi disciplinati e sicuri. Tutto questo è assurdo e le ragioni di questo sono sicuramente poco nobili”. 

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