Brumotti picchiato al Quarticciolo ma stavolta Chef Rubio si ribella: "Infame, te ne hanno date poche"
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Brumotti picchiato al Quarticciolo ma stavolta Chef Rubio si ribella: "Infame, te ne hanno date poche"

Brumotti, sempre a favore di telecamera, è spesso stato malmenato dagli stessi spacciatori, ma è anche contestato perché mostra delle situazioni di degrado che non sono approfondite.

Chef Rubio e Brumotti
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22 Aprile 2021 - 12.30


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Uno dei personaggi televisivi più controversi è sicuramente Vittorio Brumotti: il campione di bike trial inviato di Striscia La Notizia ha l’abitudine di recarsi con la sua bicicletta nelle principali piazze di spaccio italiane e di ‘denunciare’, con una modalità simil-giornalistica, gli spacciatori, urlando frasi moraleggianti come ‘ragazzi, la droga fa male’. Brumotti, sempre a favore di telecamera, è spesso stato malmenato dagli stessi spacciatori o residenti e la sua opera è riciclata da moltissimi politici in cerca di facili consensi, Matteo Salvini in primis. 
Ma Vittorio Brumotti è anche molto contestato, per una ragione chiara: mostrare senza contestualizzazione chi spaccia e chi acquista droga, spesso in quartieri degradati, dove lo Stato nonn è mai esistito e dove la criminalità organizzata non lascia scampo, e condannare dal sellino della bicicletta passando anche da eroe per essersi preso le botte non è giornalismo ma, come in molti l’hanno definito, un processo sommario che mette i bravi borghesi da una parte e i cattivi drogati dall’altra. Una visione del mondo in bianco e nero che non tiene conto dei profondi disagi dei luighi in cui Brumotti fa la guida turistica della malavita. 
Vittorio Brumotti è stato picchiato ancora una volta, al Quarticciolo di Roma. Ma stavolta, tra chi lo ha attaccato per questo suo ‘servizio’, c’è stato anche Chef Rubio (nato proprio al Quarticciolo) che su Twitter ha scritto: “Brumotti sei un infame, troppo poche te ne hanno date”. 
“Non sapete nulla del core immenso del Quarticciolo, voi giornalisti da strapazzo vi dovreste vergognare per la propaganda infame che riservate a chi è abbandonato dallo Stato, e resiste nonostante tutto con dignità e umanità” ha scritto nel primo tweet in cui se la prendeva con Brumotti. La posizione di Rubio è chiara: i veri responsabili della situazione nelle periferie non sono quelli che ci vivono, e che sarebbero costretti a prendere una determinata strada a causa delle impossibile situazioni sociali. 
“La droga è una conseguenza del fallimento dello Stato, ed è messa in giro dagli stessi che poi fingono di combatterla (ex: accordi con porto di Gioia Tauro) – ha scritto in un successivo tweet -, quindi invece di riprendervela con le periferie e abboccare ai servizi dimmerda, esigete servizi, case e lavoro per tutti”.

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