Quando si parla di budget in ambito aziendale, è chiaro pensare al bilancio e all’importanza di mantenere sempre un buon equilibrio tra costi e ricavi. In ambito sportivo, è un po’ più macchinoso e meno immediato questo tipo di concetto, sopratutto per via del fatto che si tende sempre a prendere in considerazione in modo prioritario i risultati che vengono ottenuti in gara e, solamente dopo, quelli a livello economico e finanziario.
Anche in Formula Uno, come è stato messo in evidenza da una recente ricerca che è stata portata a termine da parte del portale di scommesse online Betway, il bilancio e la formazione del budget rappresentano due aspetti decisivi, che poi si riflettono inevitabilmente sui risultati finali che si ottengono in pista.
Sul blog sportivo L’insider, quindi, sono stati analizzati costi e ricavi di uno tra i team che prendono parte al Mondiale di F1. Rimanendo nell’anonimato, per ovvi motivi, l’analisi che coinvolge questo team mette in evidenza tutta una serie di aspetti particolarmente interessanti, che permettono di capire un po’ meglio quanto sia complicato raggiungere alti livelli di rendimento, ma sopratutto quanto sia ancora più difficile mantenere tali livelli per lungo tempo, progettando bene il futuro.
L’analisi dei costi
Come abbiamo detto in precedenza, la progettazione in un team di F1 nasce per forza di cose dallo sviluppo corretto del budget. Quali sono i costi di produzione che incidono maggiormente? Le materie prime, ad esempio, rappresentano una voce che fa spesso e volentieri la differenza in quanto a impegni a bilancio, dal momento che si tratta della prima voce dal punto di vista dell’assorbimento di liquidità del team.
Con i costi per materie prime, come si può facilmente intuire, si intendono tutti quei costi e quelle spese che sono legate al necessario acquisto di strumenti e materiali che servono per la realizzazione delle monoposto, ma anche in riferimento ai collaudi, senza dimenticare lo sviluppo dei prototipi e la fase di omologazione.
Dietro alle materie prime, ci sono altre due voci che incidono notevolmente: si tratta dei servizi e del godimento di beni di terzi. Nel primo caso, si intende tutte quelle spese per attività che vengono svolte da società esterne, perché non si possono svolgere in autonomia, mentre la seconda voce si riferisce più che altro ai team satellite, i cui risultati dipendono in larga parte dai partner strategici, come ad esempio quello che fornisce i motori.
I salari e stipendi fanno parte inevitabilmente di questo quadro di costi e vanno a incidere in maniera importante anche sui risultati finali. In tal senso, è chiaro che tanti team di F1 hanno dimostrato di voler investire sulle competenze e sulla qualità delle persone.
I ricavi
Ragionando sempre nell’ottica di ricavi dal punto di vista potenziale, è bene mettere in evidenza come i proventi che derivano dalle sponsorizzazioni, rappresentano la voce più importante nella strutturazione del budget di un team di F1.
I ricavi da vendite e prestazioni rappresentano un’altra buona fetta delle entrate complessive. Dando uno sguardo ai risultati che sono stati ottenuti da parte di un team da qualche anno a questa parte, ad esempio, c’è la possibilità di aumentare tale voce grazie a capitali significativi. Si tratta di soldi che entrano grazie alle prestazioni dei piloti e delle monoposto. Quindi, il riferimento è, come si può facilmente intuire, nei confronti dei risultati che si ottengono in pista. Non solamente in ottica di vincita del mondiale costruttori piuttosto che del mondiale piloti, ma anche nell’ambito dei piazzamenti che si ottengono sui diversi circuiti.