Il destino di Piero Chiambretti e quello di Raffaella Carrà si incrociò diverse volte. Tutte memorabili.
C’è il Sanremo che avrebbe dovuto condurre con lei, poi sfumato. “E un altro dove non ci dovevo essere e invece sono diventato suo compagno di avventura”, ha ammesso il conduttore al Corriere della Sera. Ed ha aggiunto: “La cosiddetta fabbrica delle star oggi cerca cose differenti. Lei era un’artista completa. È unica: di Raffaella Carrà ne resterà una sola (…). Ci ho anche litigato”.
Quando?
“Abbiamo presentato una serata dei palinsesti Rai, a Cannes. Ero giovane e un po’ esuberante e lì feci molte battute, uscii dal seminato. Ci fu un attimo di tensione ma una settimana dopo mi chiamò, dicendomi: ‘Ho capito perché ti sei comportato così: eri preoccupato’. Le ho detto che era vero anche se non era così»”.
Non era dunque una persona che portava rancore?
“No, no, mai. In trent’anni ci ho lavorato alcune volte e tutte sono state magiche. Il nostro fil rouge era Boncompagni, con cui avevamo in comune una certa ironia. Ma la particolarità di Raffaella era l’energia incredibile”.
Chiambretti: "Litigai con Raffa da giovane. Mi chiamò dopo qualche giorno: non portava rancore"
Le parole del conduttore al Corriere della Sera: "Lei era un’artista completa. È unica: di Raffaella Carrà ne resterà una sola"
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6 Luglio 2021 - 09.31
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