Due giorni per rendere omaggio alla mitica Raffaella Carrà, deceduta all’età di 78 anni lunedì pomeriggio. Si è aperta la Camera ardente per Raffaella Carrà dopo un lungo corteo funebre che ha accompagnato il feretro dalla sua abitazione nel quartiere Vigna Clara a Roma Nord, passando per la Rai, l’auditorium del Foro Italico, gli studi di Via Teulada, il Teatro delle Vittorie e la sede di Viale Mazzini fino al Campidoglio dove è stata allestita la Camera ardente.
In fila centinaia di persone arrivate da tutta Italia e non solo. Sul carro funebre grigio metallizzato, che aveva a bordo la bara di legno grezzo voluta dall’artista e conduttrice, viaggiava, accanto all’autista anche un commosso Sergio Japino, che ha più volte salutato le persone in attesa lungo il percorso.
All’arrivo in Campidoglio c’era la sindaca Virginia Raggi, che ha accompagnato nella sala della Protomoteca Sergio Japino e i famigliari.
Nella sala come colonna sonora ci sono le sigle, che scorrono su uno schermo, dei programmi simbolo dell’artista e conduttrice, ricordata anche da una serie di foto che la ritraggono in diverse fasi della sua carriera. La Camera Ardente continuerà fino a mezzanotte e poi domani 8 luglio e venerdì 9 mattina prima del funerale.
Tra i personaggi che hanno voluto rendere omaggio all’artista anche Pippo Baudo e Renzo Arbore, arrivati insieme poco dopo Pupo. Arbore e Baudo in giacca scura dopo aver reso omaggio al feretro, commossi, si sono fermati con Sergio Japino e gli altri famigliari. “Nessuno di noi pensava che Raffaella fosse ammalata, ha dato un’enorme prova di forza e coraggio anche in questo. Abbiamo avuto una grande artista che ci ha invidiato tutto il mondo. Se ne è andata la primadonna della tv, capace di parlare a tutte le generazioni”, ha detto Baudo fermandosi brevemente con i giornalisti. E ancora: “Non mi stupisce vedere qui tanti giovani. Lei, con il suo sorriso, la sua classe e la sua energia arrivava al cuore di tutti”. “Ho ritrovato su YouTube il filmato del debutto di Raffaella In un mio programma nel 1969 – aggiunge Arbore -. Era una ragazzina, senza trucco e già dimostrava tutta la sua umanità, modestia e capacità di parlare con i giovani. Già allora si poteva intuire che sarebbe diventata una diva internazionale”.
Alla Camera Ardente per Raffaella Carrà in Campidoglio presente Maria De Filippi. Pantaloni neri, camicia bianca e mascherina rossa la conduttrice è andata nella sala della Protomoteca da un ingresso laterale.
Accompagnata da Sergio Japino, insieme a lui si è fermata in raccoglimento per qualche minuto davanti al feretro e poi è restata per un po’ anche insieme agli altri parenti, prima di andare via.
Anche Vladimir Luxuria ha voluto renderle omaggio alla Camera ardente: “Raffaella è stata un simbolo di libertà, in una società ancora sessuofoba ha avuto il coraggio di cantare ‘Come e’ bello far l’amore da Trieste in giù″ e anche un brano rivoluzionario come ‘Luca’, dove una donna scopriva, accettandolo senza drammi, che il ragazzo di cui si era innamorato era gay’”. Vladimir Luxuria si asciuga le lacrime dopo aver omaggiato il feretro della Carrà e quindi spiega all’Agi quanto l’artista ha dato alla comunità Lgbt, meritandosi l’appellativo di icona gay.
“La sua è stata una rivoluzione con il sorriso, ha affrontato temi seri con grande leggerezza – commenta – ed è stata sempre vicino alla famiglie arcobaleno. E poi diciamo la verità, i suoi look sono stati di grande ispirazione alle drag queen”.
Aperta in Campidoglio la camera ardente per rendere omaggio a Raffaella Carrà: ci sono tutti...
A renderle omaggio decine di persone e artisti, tra i quali Pippo Baudo, Renzo Arbore e Pupo. Fiori gialli e la bara di legno grezzo voluta da lei
globalist Modifica articolo
8 Luglio 2021 - 10.26
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