Dopo il silenzio seguito ai giorni in cui è risultato positivo al Covid, Povia fa un lungo video su Instagram in cui commenta le polemiche di questi giorni, legate soprattutto al tweet del Presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta che lo ha platealmente preso in giro per le sue convinzioni No Vax.
“Ho ricevuto tantissimi auguri di morte: bello leggerli. Addirittura da medici che esultavano per questa mia positività, come quello, pubblico, del presidente del Gimbe. Questa gente fa paura. Ma al 90%, per fortuna, erano auguri di pronta guarigione”.
“Mi hanno detto di tutto – spiega il cantautore – negazionista, terrapiattista. Quelli che deridono o godono delle disgrazie altrui cinicamente sono degli intelligenti asintomatici”, ironizza. E racconta della malattia: “Ho avuto una bella ‘influenza’ abbastanza fastidiosa, ma non cambio idea – sottolinea – Ho sempre detto dall’inizio che sono terrorizzato dal Covid, ma ancora di più terrorizzato da questo ‘coso’ che chiamano vaccino, che sta facendo danni mostruosi. Ho visto un conoscente morire 24 ore dopo, e un altro addirittura con la gamba destra che non muove più, e giocavamo insieme a pallone fino alla settimana prima. Quindi la mia paura oltre ad essere giusta è giustificata”.
Per Povia, “le istituzioni dovrebbero lavorare molto di più sulla paura della gente”. E “in un momento come questo di schizofrenia pura”, dove fanno “provvedimenti illogici come il green pass salvo poi revocarlo ai positivi”, gli artisti “che non si espongono mai capisco che vi piacciano di più perché non vi disturbano. Il governo mette nelle trasmissioni tutta gente che fa propaganda, non solo medici, ma intellettuali, opinionisti, mettendo tutti contro tutti”, affonda Povia. Che conclude ricordando come, durante il Covid, “mai come in quel momento, mi sono sentito solo. Abbandonato dalle istituzioni. Noi che abbiamo fatto delle scelte diverse per paura”. Aggiungendo che “la maggior parte della gente se lo è fatta perché si è sentita ricattata”.
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