Quando Pro Vita e Famiglia non sa cosa dire, passa agli insulti: e il monologo sull’unicità di Drusilla Foer ieri sera a Sanremo, un inno al rispetto e all’ascolto delle singolarità umane in ogni loro forma, ha fatto venire il sangue acido a chi invece ci vorrebbe genuflessi al conservatorismo cattolico.
Pro Vita e Famiglia poi ha una particolare mania per la cartellonistica, quindi ci riprova, portando per Sanremo degli enormi cartelli gialli con scritto a caratteri cubitali ‘Basta propaganda Lgbt travestita da spettacolo”, con enfasi sulla parola travestita in un chiaro tentativo di insultare Drusilla Foer, che peraltro non ha nessun problema a definirsi ‘un uomo travestito’.
L’ennesimo indecente spettacolo di un’associazione che ha come obbiettivo quello di impedire che le persone vivano liberamente la propria vita.