Il 7 marzo 2022 – simbolicamente alla vigilia della “Giornata internazionale della donna” – uscirà nelle sale italiane “Be My Voice”, il film documentario diretto da Nahid Persson che racconta la storia vera di Masih Alinejad, giornalista e attivista che per milioni di donne iraniane rappresenta l’esempio alla ribellione contro l’hijab forzato. Pur vivendo sotto protezione negli Stati Uniti, riesce a guidare uno dei più grandi atti di disobbedienza civile nell’Iran di oggi e usa la sua libertà in esilio per dare voce alla protesta nel suo paese d’origine.
Toni Morrison una volta disse: «Se sei libero, devi aiutare qualcun altro a liberarsi. Se hai del potere, allora il tuo compito è aiutare qualcun altro a diventare più forte». Finalmente libera, la voce di Masih Alinejad vuole aiutare le donne che ancora non godono dello stesso privilegio, dando voce a chi non può parlare.
L’attivista lotta da anni contro ogni limitazione dei diritti civili e, sebbene conduca una vita rischiosa, dolorosa e precaria, continua a battersi quotidianamente per ciò in cui crede. Lo fa per esempio su Instagram, dove conta una platea di oltre 6 milioni di follower. Un vero e proprio megafono sul mondo che può fare la differenza per molte donne.
Anche la regista Nahid Perrson persegue la stessa causa. A riprova dell’importanza (e della conseguente pericolosità) della sua attività, basti ricordare il suo arresto nel 2007, per aver girato il documentario “Prostitution Behind the Veil” (2004) con l’accusa di aver infamato la reputazione del Paese.
“Be My Voice” si inserisce in questa scia di testimonianze e di video inediti, con lo scopo di avvicinare sempre più persone alla questione femminile in Medio Oriente. A distribuirlo in Italia sarà la “Tucker Film” insieme al “Pordenone Docs Fest – Le Voci del documentario”, dove ha già conquistato il Premio del pubblico.
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