La guerra tra Russia e Ucraina è ormai scoppiata; a Kiev sono iniziati i bombardamenti ma qualcuno si trova lì per realizzare un documentario: Sean Penn. L’attore statunitense si trova in Ucraina per girare un documentario sull’invasione russa.
La notizia è stata confermata da Vice Studios, produttrice del film assieme a Vice World News e Endeavor Content. L’attore è stato avvistato “sul campo”: era presente a Kiev a una conferenza stampa di autorità ucraine. Dal suo arrivo la scorsa settimana, il premio Oscar ha incontrato membri dell’ufficio del Presidente e la vice-primo ministro Iryna Vereshchuk, giornalisti locali e militari.
L’attore è stato già in Ucraina a novembre 2021 per preparare le riprese con incontri con le forze armate locali. Immagini della visita erano state pubblicate all’epoca dal servizio stampa dell’esercito di Kiev.
L’ufficio del Presidente ha diffuso una nota, tramite l’ambasciata, tessendo le lodi di Penn: “Il regista è venuto appositamente a Kiev per filmare gli eventi che stanno succedendo in Ucraina e per raccontare al mondo la verità sull’invasione russa del nostro paese”. Spiegando poi che “Sean Penn è tra coloro che sostengono l’Ucraina oggi. Il nostro paese gli è grato per aver mostrato un simile coraggio e una simile onestà. Un coraggio che molti altri non hanno, in particolare alcuni politici occidentali. Più ci saranno persone così, veri amici dell’Ucraina, che sostengono la lotta per la libertà, più velocemente riusciremo a fermare questa atroce invasione da parte della Russia”.
Sean Penn ha vinto due Oscar come miglior attore per “Mystic River” di Clint Eastwood (2003) e “Milk” di Gus Van Sant (2008), e da regista ha firmato titoli come “La promessa”, “Into the Wild” e il recente “Flag Day” presentato all’ultimo Festival di Venezia. L’attore è da sempre un fervente attivista e ha al suo attivo vari progetti su operazioni anti-guerra e umanitarie. Tra questi il documentario “Citizen Penn” imperniato sugli sforzi della sua organizzazione no-profit Community Organized Relief Effort in risposta al terremoto di Haiti nel 2010.