di Giordano Casiraghi
Incuriosito dal fatto che il romanzo è stato scritto da una giovane cantante ci si addentra in un racconto che riserva più di qualche sorpresa. «L’ultimo di sette» di Nina Zilli (Rizzoli, 249 pagg. 17€) si muove a scacchiera, saltando da un quadro all’altro per raccontare una storia che sinteticamente vede la protagonista Anna avere una relazione con Marco che dopo dodici anni va avanti stancamente finché durante un’asta di beneficienza, su uno yatch di lusso a largo delle isole Eolie, incontra Raffaello, trombettista jazz dall’aria sexy.
Tra loro scoppia una chimica irrefrenabile, ma decidono di concedersi solo una notte. Una notte che lascia il segno, perché poi non sarà più lo stesso per entrambi. Sette giorni che cambieranno le loro vite, ma cambierà anche la vita di Marco che capisce che sta perdendo Anna.
Nella storia anche altre figure di contorno come Sandra, Alberto e Rita. Occorre superare una inerzia iniziale per entrare nel racconto e a quel punto il romanzo, pagina dopo pagina, risulta diventare avvincente.
Quattro volte in gara al Festival di Sanremo, Nina Zilli, pseudonimo di Maria Chiara Fraschetta, ha approfittato della pandemia Covid per scrivere questo romanzo dopo che nel 2019 ha fatto uscire, sempre per Rizzoli, «Dream City. La mia guida alla città dei sogni».
Dopo i primi tentativi nel mondo della musica con The Jerks, nel 2001 pubblica il singolo “Tutti al mare”, ma è nel 2009 che con lo pseudonimo di Nina Zilli pubblica il primo EP. L’anno dopo partecipa al Festival di Sanremo con il brano “L’uomo che amava le donne”, nella categoria Nuove Generazioni, arrivando in finale. A seguire nuovi album «L’amore è femmina» (2012), «Frasi & fumo» (2015) e «Modern art» (2017).