Vladimir Putin, nel suo discorso in cui ha accusato i paesi occidentali di voler cancellare la cultura russa, arrivando a paragonarli ai nazisti che bruciavano i libri, ha citato anche J.K. Rowling, l’autrice di Harry Potter, da anni al centro di numerose polemiche per le sue posizioni esplicitamente transofobe e oggetto di ‘boicottaggi’ da parte di certi attivisti che invitano a non comprare più prodotti legati al brand Harry Potter.
Putin vorrebbe dimostrare che la cancel culture occidentale colpirebbe persino gli stessi occidentali, ma J.K. Rowling, per quanto contestabili e discriminanti siano le sue posizioni, non ha comunque gradito essere citata dal Presidente russo.
Rowling in un tweet ha sottolineato che non si può ergere a critico né tantomeno alleato nella lotta alla ‘cancel culture’ occidentale chi “massacra i civili e imprigiona o avvelena i propri oppositori”. Ha inoltre inserito un ‘hashtag’ di sostegno all’Ucraina invasa dalle truppe di Mosca ricordando l’attività della sua associazione di volontariato Lumos in favore dei bambini, in particolari orfani, nel Paese europeo.