Bucha come Guernica? Sì, ma anche perché – per qualcuno – in entrambi i casi non si è fatta chiarezza sui veri responsabili.
“I paragoni sono pericolosi e quando Zelensky nomina Guernica vuole mandarci il messaggio che Bucha è stata vittima di un eccidio simile alla strage compiuta, secondo lui, dai bombardamenti tedeschi e fascisti durante la guerra civile spagnola, un atto barbarico attribuito a Franco ma su cui ancora oggi restano molti dubbi”. Lo ha detto storico Franco Cardini commentando il discorso di ieri al parlamento spagnolo del presidente ucraino, che aveva paragonato la strage di civili di Bucha a quella compiuta nella città basca durante la guerra civile spagnola.
”Guernica – spiega lo storico – fu bombardata dai tedeschi e dai fascisti, ma ironia della sorte, Zelensky ha nel proprio apparato militare gruppi che si richiamano con precisione al nazismo. L’Ucraina fra l’altro ha combattuto durante la II Guerra Mondiale fornendo intere divisioni alle SS e lo faceva in odio alla Russia sovietica, anche se la popolazione si sentiva russa. Ciò premesso, è chiaro il messaggio che Zelensky vuole dare e cioè che ‘quello che ci sta facendo Putin è altrettanto infame di quello che i nazisti facevano nell’Europa degli anni ’30”’.
“A Guernica ci fu un esperimento improvvisato per mezzo dell’aeronautica – ricorda lo storico – Esperimento importantissimo e inedito negli anni ’30, dato che fino a quel momento c’erano stati soltanto duelli fra aerei. Ci fu l’esperimento del bombardamento a tappeto per mezzo dell’aviazione di un piccolo centro, ma anche su Guernica le cose non sono mai state chiarite: per alcuni storici, infatti, sulla città basca sarebbero passati soltanto alcuni aerei, mentre gli edifici distrutti sarebbero stati minati dagli anarchici, lo mostrano la struttura delle rovine e l’asfalto non danneggiato delle strade ripresi dalle fotografie aeree. Quindi si pensa che le case siano esplose dal loro interno e che fossero gli anarchici in ritirata a farle esplodere. E anche il quadro di Picasso fu un’operazione di marketing eccezionale, nella quale il pittore riuscì a rivendere un quadro fatto precedentemente e che aveva dedicato alla morte di un suo amico torero, ribattezzandolo con il nome di ‘Guernica”’.
”Dunque – prosegue Cardini – io grandi analogie fra Guernica e Bucha non ne vedo, a parte una, inquietante: oggi come allora non è chiaro ciò che è avvenuto, i dubbi sono stati sollevati anche da Toni Capuozzo, giornalista di guerra molto equilibrato. Esistono elementi di dubbio sia nel disastro di Guernica che nei fatti di Bucha. E quando Biden ci dice certe cose, dimentichiamo che lui è il primo responsabile di un’infamia internazionale come il mantenimento dell’apertura, contro tutte le norme del diritto internazionale, del carcere di Guantanamo. E da una persona così accettiamo che ci dia delle lezioni? Noi per Bucha abbiamo accettato come oro colato la versione ucraina e quando anche persone autorevoli come Toni Capuozzo ci hanno detto che ci sono molte cose che non tornano, abbiamo avuto la possibilità di compere due scelte: di ridere o indignarci. Ma figurarci se Capuozzo sta con Putin. E a dire il vero nemmeno io sto con lui, mi sta antipatico molto più di Stalin”.