Sean Penn ha rivelato alla rivista Hollywood Authentic di aver seriamente pensato di tornare in Ucraina per combattere con i soldati, dopo aver lasciato il paese a febbraio mentre stava girando un documentario. Penn è impegnato anche con un’organizzazione no-profit fondata nel 2010 per aiutare i rifugiati in Polonia.
“La mia intenzione è di tornare in Ucraina. Ma non sono un idiota, non sono sicuro di cosa posso offrire” ha detto Penn durante l’intervista. Durante l’inizio dell’invasione russa alla fine di febbraio, l’attore e regista era tornato in Ucraina, dopo esserci stato verso la fine del 2021 per lavorare a un imminente documentario sulle tensioni politiche, e raccontare la guerra lanciata dal presidente russo Vladimir Putin. Ha spiegato che “l’unico motivo per cui sarei rimasto di più in Ucraina sarebbe stato con un fucile in mano. Probabilmente senza alcun equipaggiamento di difesa, perché da cittadino straniero sarei stato più propenso a lasciarlo a un civile che ne è sprovvisto, a qualcuno più abile di me, oppure a un giovane, che potrebbe combattere più a lungo”.
Penn si chiede: “Perché se sei stato lì non puoi non aver pensato di combattere. Ma poi ti domandi: in che secolo siamo? Ero alla stazione di servizio di Brentwood l’altro giorno e ora sto pensando di andare a combattere contro la Russia? Che ca..o sta succedendo?”
Nella sua intervista a Hollywood Authentic, ha anche parlato dell’incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky “il giorno prima dell’invasione” e dello stare con lui “durante l’invasione, il primo giorno”. Vedendo Zelensky quel giorno, ha detto: “Mi ha colpito il fatto che ora stavo guardando un ragazzo che sapeva di dover raggiungere il livello più alto di coraggio e leadership umana. Penso che abbia scoperto di essere nato per farlo”.