Una vita per la letteratura e per la pace: Abraham Yehoshua, scrittore israeliano di fama internazionale, è morto all’ospedale Ichilov di Tel Aviv dopo una lunga battaglia con il cancro.
I funerali si svolgeranno nel pomeriggio. Aveva 85 anni. Le sue opere sono state tradotte in ventidue lingue, tra i suoi romanzi più famosi c’è “Viaggio alla fine del millennio”.
Per decenni, Yehoshua era stato un fervente paladino di una soluzione negoziata del conflitto fra Israele e i palestinesi, assieme con due altri celebri scrittori israeliani: Amos Oz (deceduto nel dicembre 2018) e David Grossman.
Nel tempo, i tre erano divenuti un punto di riferimento costante per la sinistra sionista tanto che il loro parere sugli avvenimenti correnti veniva stato spesso richiesto in Israele e all’estero. In Italia, Yehoshua era molto amato e molti suoi libri sono stati tradotti. Fra questi: “Il signor Mani”, “Viaggio alla fine del millennio”, “Elogio della normalità”, “L’amante”, “Fuoco amico”, “Un divorzio tardivo” e “La figlia unica”.
Yehoshua è nato a Gerusalemme il 19 dicembre 1936 da una famiglia d’origine sefardita. Ha insegnato all’Università di Haifa, città del nord di Israele, presente in molte delle sue opere. Ha ricevuto il Premio Israele per la letteratura nel 1995 e il Prix Médicis francese nel 2012. Dopo un matrimonio durato oltre 50 anni, nel 2016 era rimasto vedovo, cosa che lo aveva molto prostrato.
Nelle ultime interviste, rilasciate mentre sapeva di essere gravemente ammalato, aveva affermato di attendere la morte con serenità, anche se si diceva molto preoccupato per il futuro politico e sociale di Israele. Yehoshua lascia tre figli e sette nipoti.
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