È venuto a mancare Wolfgang Petersen, il regista tedesco noto al grande pubblico per la sua pellicola più famosa “La storia infinita”. Il regista, scomparso all’età di 81 anni, era noto anche per altri grandi titoli come “Air Force One” e “La tempesta perfetta”.
Nel 1974 realizza il suo primo vero film, “Einer von uns beiden”, un giallo che lo segnalerà per le sue capacità tecniche. Proprio questa caratteristica induce la Bavaria, il centro di produzione maggiore della Repubblica Federale Tedesca, e uno dei più importanti d’Europa, ad offrirgli nel 1980 la megaproduzione “U-Boot 96”: un film molto originale sia per le caratteristiche tecniche – ambientato quasi interamente in un sommergibile girato in stile hollywoodiano con una precisione quasi documentaristica – sia per il tema storiografico (la seconda guerra mondiale vista da soldati tedeschi) che cerca di ribaltare lo stereotipo del soldato tedesco insensibile e crudele.
La comunità internazionale riconosce il valore della pellicola che ottiene sei candidature all’Oscar tra cui miglior regia e miglior sceneggiatura. A Petersen, sull’onda del successo, viene allora affidato il kolossal “La storia infinita” (1984), la produzione tedesca più costosa del dopoguerra (60 milioni di marchi), che incassa molto più del film precedente.
Da allora in poi il cammino del regista è in continua ascesa: nel 1985 realizza il suo primo lavoro interamente americano, “Il mio nemico”, per la 20th Century Fox, un film di fantascienza tratto da un romanzo di Barry B. Longyear, sull’amicizia creatasi tra un umano e un alieno in tempi di guerra galattica. Fino ai primi anni duemila Petersen lavora stabilmente negli Stati Uniti, cimentandosi in generi molto diversi: film di guerra, fantasy, fantascienza, thriller e i film d’azione.
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