di Alessia de Antoniis
Dal 18 al 25 agosto il Ginesio Fest anima, con la sua terza edizione, le strade, le piazze e i siti d’arte di San Ginesio, borgo medievale della provincia di Macerata. Tra gli ospiti anche Lino Guanciale.
Il cuore del Ginesio Fest è una donna, Isabella Parrucci, marchigiana, esperta in marketing, comunicazione e gestione di eventi. È lei la direttrice generale di un progetto teatrale per il quale non esiste una quarta parete.
Una parte dell’offerta del festival arriva come soluzione a un problema comune a molte lavoratrici.
“Sono una mamma che lavora e avevo un problema: gestire i pomeriggi di mia figlia durante il festival. Ho trasformato il prblema in un’opportunità, per me e per tutte le mamme e i papà che sarebbero venuti. L’arte teatrale mi ha dato una mano. Abbiamo quindi organizzato spettacoli pomeridiani, laboratori, animazione nei parchi”.
Isabella Parrucci è infatti una delle tantissime donne con un lavoro che amano e che armonizzano con la maternità. “La maternità mi ha dato un’altra centralità. Oggi risolvo problemi che in passato mi intimorivano. Prima mi concentravo sul problema oggi sulla soluzione. Una madre che lavora è una ricchezza in più per qualsiasi azienda”.
Ed è con questo spirito che ha creato dal niente, in piena pandemia, un festival che si è rivolto da subito a un pubblico nazionale.
“Il Ginesio Fest nasce da una forte spinta motivazionale e da un profondo senso di appartenenza al territorio. – racconta Isabella Parrucci – È voler fare qualcosa per il luogo che ami e che senti casa. L’idea, sviluppata grazie alla collaborazione con Remo Girone, era di valorizzare, con un grande progetto a traino culturale, il santo protettore degli attori, San Ginesio. Il legame tra San Ginesio e il teatro si perde nel medioevo. Quando incontrai Remo, mi raccontò che per il suo diploma all’Accademia di Arte Drammatica di Roma, ricevette una medaglietta con l’effigie del santo. Da lì l’idea di creare un premio a San Ginesio. Siamo alla terza edizione e stiamo portando avanti un progetto ambizioso: la rinascita del borgo attraverso l’arte teatrale.
Come ha realizzato un simile evento in una zona tra le più colpite dal terremoto del 2016?
La leva motivazionale è tutto. Abbiamo voluto veder risplendere un paese, ricomponendo le crepe lasciate sul territorio attraverso la bellezza dello spettacolo dal vivo. Non è solo lo spettacolo teatrale la sera, ma tutto quello gira attorno. I laboratori, la formazione per i ragazzi, quella professionale per gli studenti della Scuola dell’Attore. Ospitiamo venti ragazzi della scuola del teatro Stabile di Torino, che fanno formazione con la nostro direttore artistico Leonardo Lidi. Cerchiamo di avvicinare un pubblico nuovo.
Ginesio Fest è un progetto di ripresa economica che coinvolge operatori del settore e giovani del territorio. Accogliere tante persone da fuori, fa di San Ginesio una comunità che si apre: dal negoziante al ristoratore. Si respira un’aria di festa. La quarta parete non esiste più e tutto il borgo si fa teatro. Per i ragazzi è un’opportunità di confrontarsi con persone che vengono da realtà culturali di livello nazionale.
Siamo nelle aree interne del maceratese, tra le più colpite dal terremoto. La problematica pre-sisma dello spopolamento si è accentuata ancora di più. Stiamo cercando di recuperare e contrastare questo fenomeno attraverso un progetto legato al teatro, nato nel 2020 in piena pandemia. L’ho potuto fare grazie a tutta la squadra che ha lavorato insieme a me.
Il covid aveva lasciato in mezzo alla strada tutto il mondo dello spettacolo dal vivo. Come borgo abbiamo puntato sul fatto che da noi il distanziamento è possibile perché siamo all’aperto. Abbiamo offerto un borgo al mondo del teatro: un palco a cielo aperto. E quest’anno ci sfidiamo in un altro salto, con tanti debutti nazionali ed eventi tutte le giornate.
Ha fatto un grande lavoro, considerando che siete fuori dai grandi circuiti dei festival…
È il messaggio che vogliamo fare arrivare: si può creare un progetto di qualità superando le difficoltà.
Il paradosso è che la nostra regione ha il più alto numero di teatri storici per numero di abitanti. La Regione Marche ha presentato un dossier per ottenere il riconoscimento dell’UNESCO come regione dei teatri. Un progetto come quello di San Ginesio, che nasce fuori da qualsiasi circuito affermato, in un territorio che devi raggiungere appositamente, dove non arrivi per caso, è frutto del grande lavoro che stiamo facendo sul territorio.
Non vogliamo più piangere sul terremoto. Vogliamo che si parli di ricostruzione e non del sisma. Il Ginesio Fest ricostruisce un indotto che illumina tanti altri paesi limitrofi e l’intera regione Marche.
Come accade nella vicina Umbria, vorremmo creare sinergie tra l’imprenditoria marchigiana e il rilancio della cultura. Grandi imprenditori come Della Valle investono in progetti di respiro internazionale, ma c’è bisogno anche di chi aiuta le piccole realtà. C’è bisogno di tornare a quel mecenatismo che nei secoli ha reso l’Italia il museo a cielo aperto che il mondo ci invidia.
Esistono agevolazioni fiscali per chi investe nella cultura. Ora occorre un cambio di mentalità. Dobbiamo credere nella cultura per la crescita del territorio. È un lavoro che richiede impegno ma che può dare grandi frutti. San Ginesio ha vinto il “Best Tourism Village 2021 ” dell’Organizzazione mondiale del turismo delle Nazioni Unite.
Il Ginesio Fest è la prima impresa culturale di questo paese. Impresa culturale significa che al di là dei ragazzi che ci lavorano, e che stiamo pagando con la giusta retribuzione, si crea sul territorio la necessità di strutture e servizi per il turismo. Questi sono territori a forte vocazione turistica, ma che non hanno quel tessuto imprenditoriale e manifatturiero presente nella zona costiera della regione Marche. Qui il turismo si basa sulla promozione dei borghi marchigiani. Ecco perché stiamo lavorando per creare una rete tra le realtà imprenditoriali e un progetto come il nostro.
Tanti artisti hanno speso la loro immagine pubblica per farci conoscere. Molti lo hanno fatto volontariamente.
Quest’anno il Ginesio Fest è molto orgoglioso di premiare uno degli artisti più amati dal pubblico italiano: Lino Guanciale. Lino è un amico del festival, è Abbruzzese, quindi è un vicino di casa, e siamo molto contenti di averlo con noi la serata finale del 25 agosto. Quella sera saranno conferiti anche gli altri due riconoscimenti, il Premio San Ginesio “All’arte dell’Attore”: quello al migliore attore Paolo Pierobon e alla migliore attrice Petra Valentini.