I cento anni di "Uomo e galantuomo" di Eduardo De Filippo degnamente festeggiati
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I cento anni di "Uomo e galantuomo" di Eduardo De Filippo degnamente festeggiati

Nella splendida cornice di Capri, Geppy Gleijeses, allievo del Maestro napoletano, porta in scena la prima commedia completa di Eduardo, scritta un secolo fa.

I cento anni di "Uomo e galantuomo" di Eduardo De Filippo degnamente festeggiati
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Giuseppe Costigliola Modifica articolo

13 Settembre 2022 - 10.29


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L’opera di Eduardo De Filippo è cosa viva. Travalica l’arte, il teatro, lo spettacolo: è la sostanza stessa della nostra cultura, del nostro modo di sentire e d’essere. Facendoci ridere, o magari piangere, ci spinge a riflettere su quel che siamo, come individui, come corpo sociale. Dunque, ogni volta che un testo di Eduardo viene rappresentato davanti ad un pubblico l’occasione diviene un evento – emozionale, culturale, mediatico. Se poi a portare in scena quel testo – quale esso sia – è un allievo del Maestro, be’, c’è da gioire.

È questo il caso di Geppy Gleijeses, che martedì 13 settembre alle ore 21, in prima nazionale, mette in scena Uomo e galantuomo, nella splendida cornice del Chiostro Grande della Certosa di San Giacomo, nell’ambito del Festival Internazionale di Capri, che si svolge dall’8 al 24 settembre con la direzione artistica dello stesso Gleijeses.

Uomo e galantuomo è il primo grande testo completo di Eduardo De Filippo, scritto nel 1922: con questa rappresentazione se ne celebra dunque il centenario, ed è giusto che ad allestire e a interpretare quella commedia sia colui che dal Maestro ricevette il permesso di mettere in scena le sue opere, e che da anni raccoglie meritati consensi di pubblico e di critica.

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Al suo fianco, un altro grande interprete, Lorenzo Gleijeses, allievo prediletto di Eugenio Barba, un altro attore pluripremiato, Ernesto Mahieux, e un manipolo di attori napoletani di comprovata bravura. A dirigere la commedia è Armando Pugliese, che molti ricordano come regista prediletto di Luca De Filippo, egli stesso attore ed autore. Il magistrale meccanismo comico della penna eduardiana, la cornice naturale di uno dei luoghi più incantevoli d’Italia, teatranti di grande spessore e comprovata abilità: le premesse per una rappresentazione da serbare nella memoria ci sono dunque tutte.

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