"Whitney - Una voce diventata leggenda": la pellicola che ripercorre la vita della voce più amata
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"Whitney - Una voce diventata leggenda": la pellicola che ripercorre la vita della voce più amata

La pellicola, diretta da Kasi Lemmons, è uscita nelle sale ieri e si grava dell'intento di voler ritrarre soddisfacentemente la figura di Whitney Houston in due ore e mezza.

"Whitney - Una voce diventata leggenda": la pellicola che ripercorre la vita della voce  più amata
In foto un particolare della locandina pubblicitaria del film
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redazione Modifica articolo

23 Dicembre 2022 - 22.25 Culture


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di Agostino Forgione

Basta un nome, quello di Whitney Houston, per accendere l’immaginario comune. Una figura che, grazie anzitutto a un prodigioso talento, ma anche per via di un innegabile appeal, è assurta a icona culturale. Condizione, quest’ultima, che spesso è stata la causa di un suo ritratto romanzato e dalle tinte patinate.

Proprio per via del complesso e articolato trascorso la vita della Houston è stata, infatti, spesso eccessivamente semplicizzata, ridotta a luoghi comuni, incapaci di coglierne l’essenza più intima. È proprio da queste considerazioni che nasce il biopic “Whitney – Una voce diventata leggenda”, prodotto dal big della musica e del cinema Live Davis e diretto da Kasi Lemmons.

A cimentarsi nell’impresa, ad interpretare la The Voice – soprannome che accomuna la diva del R&B nientemeno che a Frank Sinatra-, è la britannica Naomi Ackie, a cui spetta il delicato compito di calarsi nei panni di una figura che oggi diamo per scontata ma, che negli anni Ottanta, riscosse un successo stratorferico.

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Nata artisticamente in seno alla madre, che la portava a esibirsi assieme a sé, venne così iniziata al mondo della musica; Whitney ha dovuto poi lottare contro un’opinione pubblica che spesso le si è parata davanti, costretta a rientrare nei rigidi dettami imposti dell’industria musicale e culturale, come affermato dallo stesso critico afroamericano Gerrick Kennedy nel libro “Didn’t we almost have it all – In defense of Whitney Houston”. Per rispondere ai necessari canoni di eterosessualità, interruppe la relazione con Robyn Crawford, suo primo amore, che tuttavia continuò a esserle amica e confidente nonché direttrice artistica. Ma questo non fu l’unico doloroso compromesso accontentato dalla cantante. Nemmeno il naturale aspetto dei suoi capelli e della sua pelle rispondeva alle aspettative dell’industria; ecco perchè, bisognava avesse i capelli abbastanza lisci e la pelle abbastanza chiara per salire in cima alle classifiche musicali. In definitiva, bisognava che sottacesse tutti gli aspetti che intaccavano la perfezione che la gente voleva incarnasse.

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Il film di Lemmons si pone, dunque, l’intento di scattare, attraverso le canzoni che più hanno segnato il suo percorso personale e artistico, un’istantanea quanto più ampia sull’arista, rievocando hit come “I wanna dance with Somebody”, nonché performance memorabili come quella del Superbowl del ’91.

Un obiettivo, quello di offrire una narrazione d’insieme dettagliata e soddisfacente, forse troppo ambizioso pure per una pellicola di due ore e mezza, come suggerito dalla prime recensioni.

“Whitney – Una voce diventata leggenda” è uscito nelle sale ieri 22 dicembre e, ad oggi, è il quinto film in classifica al Box Office, facendo registrare già 4.893 presenze nel giorno della prima.  

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