Il canto di Benigni sulla Costituzione
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Il canto di Benigni sulla Costituzione

'Ariston applaude in piedi al Presidente Mattarella. ll monologo del regista premio Oscar sull’arte, la guerra e libertà di espressione: “la Costituzione è un’opera d’arte e canta, ha forza rivoluzionaria”.

Il canto di Benigni sulla Costituzione
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7 Febbraio 2023 - 22.15


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di Linda Salvetti

Un Sanremo che solo annunciato è già nella storia per la presenza in sala del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Dopo un’emozionante esibizione di Gianni Morandi sulle note dell’Inno di Mameli, si leva alto il “canto” di Roberto Benigni sulla nostra costituzione, a 75 anni dall’entrata in vigore. Accolto da un applauso, entra in scena e si rivolge con ironia ad Amadeus e al Presidente «Lei è al secondo mandato, Amadeus è al quarto e ha già prenotato il quinto, è costituzionale? Presidente bisogna fermarlo”. Esprime poi la sua vera passione per la Costituzione: Federico Fellini diceva ‘la musica è pericolosa perché ti entra dentro’, ed è così, è un anello tra il concreto e l’astratto. E come dice Don Chisciotte dove c’è la musica non ci può essere nulla di cattivo”.

E Sanremo è tutto ciò. “La costituzione è un’opera d’arte che canta la libertà dell’uomo” dice il premio Oscar, “ogni parola sprigiona una forza e educativa e rivoluzionaria dall’oppressione e dalla giustizia”. 

Pensate all’articolo 11: “l’Italia ripudia la guerra”. Se lo avessero adottato tutti i Paesi non esisterebbe più la guerra sulla Terra”

. L’altro articolo scelto da Benigni è stato il 21 – un vero capolavoro – che tutela la libertà d’espressione, un articolo che “ci ha liberati dall’obbligo di aver paura” sottolinea.

“Dice una cosa con un linguaggio semplice che sembra scritto da un bambino: tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero. E se lo hanno scritto vuol dire che ce n’era bisogno. Per me è l’architrave di tutto. Prima, durante il Ventennio fascista non si poteva pensare liberamente, e non si sarebbe potuto fare neanche il Festival di Sanremo. Ancora oggi in alcuni Paesi le persone vengono incarcerate solo perché ballano o cantano, non lontano da noi. L’unica maniera di fare qualcosa per il futuro è avere il passato sempre presente, e ricordarci che quello che abbiamo può sempre esserci tolto”.

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