Nozze d’oro per il Teatro dell’Elfo di Milano
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Nozze d’oro per il Teatro dell’Elfo di Milano

Promossa l'iniziativa 'Ricordare il futuro', un progetto per dare spazio ai giovani artisti

Nozze d’oro per il Teatro dell’Elfo di Milano
Ingresso del Teatro dell'Elfo
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15 Febbraio 2023 - 18.08 Culture


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di Irene Perli

È una storia lunga cinquant’anni quella del Teatro dell’Elfo di Milano, è una storia d’amore per il teatro e la contemporaneità. Nella sua evoluzione è importante ricordare l’impronta interdisciplinare che ha sempre abbracciato la cooperativa Teatridithalia, alla direzione del teatro meneghino. Per la stagione 2023/2024 è stato promosso il palinsesto annuale Elfo50!, che intreccia alle rappresentazioni teatrali anche altre attività e iniziative inglobate in una sorta di storytelling transmediale. In scena spettacoli accompagnati da libri, podcast, mostre e una ventiquattrore all’insegna dei versi poetici.

Se è vero che «chi ben comincia è a metà dell’opera», grande è l’attesa che suscita il nuovo palinsesto che darà il via alla stagione teatrale con il progetto cardine Ricordare il futuro. In collaborazione con Fondazione Milano – Scuole Civiche, ente comunale che partecipa nel campo dell’alta formazione, il collettivo ha affidato due progetti ai giovani artisti: la prima è un auto-commemorazione del teatro che punta alla realizzazione di un’installazione interattiva riguardante la propria storia, la seconda ha invece lo scopo di allestire uno spettacolo su cinquant’anni di storia italiana (dagli anni Settanta ad oggi).

Tornano poi in scena i successi dell’Elfo, che si alterneranno nelle tre sale dedicate a Shakespeare (con capienza di cinquecento posti), a Fassbinder (con capienza di duecento posti) ed alla Bausch (cento posti). La scelta degli spettacoli è tematica, in quanti tutti quelli in programma fanno perno sul dialogo tra le generazioni: alcuni esempi sono Rosso, sul rapporto tra il pittore Mark Rothko e il suo giovane assistente, e Vizio dell’arte, che nuovamente riprende i rapporti fra arte e vita soffermandosi sul confronto vecchiaia/giovinezza. Ma è soprattutto la tragedia Re Lear, con una nuova produzione diretta da Ferdinando Bruni e Francesco Frongia, che più d’ogni altra parla dei pericoli di una vecchiaia che non sa rassegnarsi a cedere il passo al fluire della vita.

«Noi oggi festeggiamo non solo un compleanno – ha commentato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, alla conferenza stampa di presentazione di Elfo50!ma un modo di interpretare la contemporaneità che per Milano è sempre stata preziosissima. Il vostro modo di essere teatro è fonte d’insegnamento e d’ispirazione». L’essenza di questo teatro si nota, infatti, nella sua peculiare storia che simboleggia unione e passione. Il collettivo di attori che ha fondato il Teatro dell’Elfo è all’attivo ancora oggi e tutti i membri condividono un’ideale preciso: creare un’ambiente aperto a tutta la città in cui sentirsi a ‘casa’ condividendo pensieri ed opinioni.

Un simile traguardo è stato raggiunto in virtù dell’evoluzione dei linguaggi di scena, delle tematiche affrontate e dei modelli gestionali in accordo con la contemporaneità. Nel 2011, infatti, il Teatro dell’Elfo si è guadagnato il primo posto sul podio italiano per il riconoscimento d’Impresa Sociale, esemplificando la pratica della drammaturgia contemporanea, la programmazione interdisciplinare, la compattezza del nucleo artistico e il lavoro con e per le nuove generazioni di artisti e spettatori.

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