Nella Cappella di San Severo a Perugia, sarà possibile osservare uno dei cicli murali che mette in rapporto l’opera di Perugino e del suo più celebre allievo, Raffaello.
Un’occasione irripetibile, per conoscere al meglio i due illustri artisti della seconda metà del 400’ e l’inizio del 500’. Il tutto favorito dal progetto “Luci e colori sul Rinascimento umbro, da Perugino a Raffaello. Indagini diagnostiche sulla materia e le tecniche esecutive” che, continuando le sue tappe, si propone nell’analisi delle opere e, in generale, dei beni culturali.
Tra gli enti in attivo nel progetto ci sono la Regione dell’Umbria, con l’assessorato alla cultura, la Fondazione Perugia e il Comitato promotore delle celebrazioni per il V centenario dalla morte di Pietro Perugino. Inoltre, il coordinamento è svolto dal direttore scientifico del Laboratorio Vittoria Garibaldi e dal chimico esperto in diagnostica applicata ai beni culturali Manuela Vagnini.
Attualmente, sono in corso azioni di diagnostica non invasiva su 36 dipinti e, dal 6 marzo, si è concentrata soprattutto sulla decorazione ad affresco della Cappella di San Severo.
Secondo Vittoria Garibaldi, “La ricerca di approfondimento su materia e pigmenti ci offriranno la possibilità di conoscere meglio la storia di un’opera che vede due grandi artisti a confronto, con due tecniche completamente diverse, per capire come si sono mossi a distanza di dieci anni e in età diverse, con un ventenne Raffaello che opera prima del Perugino quando di anni ormai ne aveva 70 anni”.