Esperti e restauratori sono intervenuti tempestivamente per riparare diverse infiltrazioni d’acqua presenti nel rosone della Basilica di Sant’Antonio a Padova, problematica che ha origine nel forte vento del 2022.
L’imponente struttura, costruita tra il XIII secolo e il XIV secolo, è una delle chiese più grandi al mondo, presenta una fusione di stili che vanno dal romanico della facciata al bizantino delle cupole, per finire con una delle espressioni più caratteristiche del gotico, ovvero il rosone.
A questo proposito, la Delegazione Pontificia per la Basilica, coordinata dalla Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio, hanno allarmato sulle condizioni del rosone e, conseguentemente, chiesto un intervento tempestivo.
I lavori hanno previsto un’analisi approfondita del problema, svolto a 25-30 metri di altezza. Inoltre, sono state impiegate due piattaforme aeree con braccio estensibile che hanno permesso ai lavoratori di effettuare stuccature al fine di riparare e prevenire i punti nevralgici in cui ci sono state le infiltrazioni e, secondo gli esperti, dove potrebbero verificarsi in un futuro.
Il tutto non ha recato nessun danno al decorso turistico della Basilica. Difatti, i fedeli e i turisti hanno potuto continuare a visitare la struttura e la Tomba del Santo. Una buona notizia per un’attrazione che conta circa 6,5 milioni di turisti all’anno e che simboleggia il patrono della città, nonché uno dei santi più importanti del cristianesimo.
