I Gaznevada al Berghain di Berlino con una versione moderna del punk rock degli anni ‘70
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I Gaznevada al Berghain di Berlino con una versione moderna del punk rock degli anni ‘70

Il ritorno del gruppo in concerto il 7 aprile e con un nuovo album a maggio

I Gaznevada al Berghain di Berlino con una versione moderna del punk rock degli anni ‘70
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3 Aprile 2023 - 15.33 Culture


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Il Berghain di Berlino, uno dei club underground più importanti al mondo, se non il più importante come lo definisce la rivista DJ Magazine nel 2009, ha invitato a suonare live i Gaznevada, un gruppo musicale bolognese attivo tra la fine degli anni ‘70 e la fine degli anni ‘80. La band eseguirà la versione rivista di ‘Sick Soundtrack’, il loro album del 1980 che verrà pubblicato nuovamente a maggio. 

Nato nel fermento del movimento del ‘77, il gruppo Gaznevada suonava nel loro ritrovo, una casa occupata in via Clavature a Bologna, battezzato Traumfabrik dal fumettista Filippo Scozzari ed era frequentato da fumettisti, disegnatori, musicisti, fotografi e videomaker che sono diventati dei registi noti come Renato De Maria.

La band, che decide di darsi il nome “Gaznevada” ispirandosi ad un racconto di Raymond Chandler intitolato Nevada Gas, trova la sua fortuna durante il concerto del 1978 “Gaznevada sing Ramones”, che si è svolto per tre serate consecutive al Punkreas di Bologna, uno scantinato nel centro storico della città, durante il quale il neo-produttore Oderso Rubini propone al gruppo di registrare dei brani inediti e nell’anno successivo esce il loro album “Gaznevada”.

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Nel 2022 Ciro Pagano (Robert Squidd) e Marco Bongiovanni (Chainsaw Sally) in un incontro organizzato dal Dams hanno eseguito un live delle tracce di “Sick Soundtrack” in chiave contemporanea. Hanno iniziato così a esibirsi in locali underground legati alla loro storia come il Tenax di Firenze e il Covo di Bologna. 

Il nuovo album sarà chiamato “Synth Soundtrack” in ricordo dell’album del 1980 e sarà una rilettura moderna del disco, “come se quando il disco fu registrato nel 1980 avessimo avuto a disposizione la tecnologia contemporanea” sostiene Ciro Pagano.

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