E’ stata annuniciata, questa mattina, la ripresa degli scavi di Fano, grazie alla Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Ministero della Cultura, al comune e ad alcune collaborazioni con gli Atenei delle Marche.
L’obiettivo finale è quelli di indagare e analizzare ulteriormente i resti scovati fino ad ora di quella, che con grande probabilità, si crede essere l’antica Basilica di Vitruvio, insieme alla ricerca di nuovi rilievi e nuovi aggiornamenti alla cittadinanza.
Si tratta di un edificio della città romana Fanum Fortunae, colonia fondata o ingrandita da Augusto, risalente al I secolo a.C e descritto dal trattatista latino Vitruvio nel V libro del De architectura. I resti, riaffioranti di recente, si trovano a soltanto qualche decina di metri da quelli emersi nella chiesa di Sant’Agostino e questo lascia ipotizzare che possano appartenere ad un unico complesso.
L’archeologa Ilaria Venanzoni, della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Ancona-Pesaro Urbino, in una recente intervista, ha affermato che ci vorrà poco prima che gli scavi possano tornare ad essere attivi: “Il tempo di sbrigare le pratiche burocratiche e il cantiere sarà riattivato. Contiamo di farlo in un paio di settimane”.
Mentre l’assessore alla Cultura di Fano, Cora Fattori, fa sapere che: “Stiamo ultimando la convenzione, per un’ulteriore fase di ricerca e studio, tra il Comune, la Soprintendenza, il Centro Studi Vitruviani, l’Università Politecnica delle Marche e quella di Urbino”. E aggiunge: “Abbiamo deciso di dirottare le nostre risorse su questa campagna di scavo per l’importanza che sembra avere il ritrovamento”.