Istituita nel 1969, per la tutela del paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione, (art. 9 della Costituzione Italiana) l’Unità speciale dell’Arma dei Carabinieri è riuscita a recuperare e sequestrare oltre 3 milioni di beni e 1,4 milioni di opere falsificate. Dall’attività del TPC nel 2022, la cui banca dati di opere è la più antica ed estesa al mondo, emerge una sostanziale diminuzione dei reati contro il patrimonio culturale.
La diminuzione è dovuta alle innovazioni in campo legislativo che hanno intensificato il sistema sanzionatorio, rendendone più proficua l’attività. Tra i recuperi avvenuti nel 2022 si contano oltre 17mila reperti archeologici, 21mila paleontologici e 1.241 opere contraffatte, di cui 951 opere di arte contemporanea. Importante è il recupero del gruppo scultoreo Orfeo e le Sirene, (terracotta, fine del IV secolo a.C) trafugato negli anni ‘70 a Taranto e riportato in Italia dopo un restauro clandestino in Svizzera e l’acquisizione da parte del The Paul Getty Museum di Malibu, grazie all’intermediazione di un funzionario di una banca svizzera.
In aggiunta sono oltre 250 i reperti archeologici e beni librari, antiquariali e archivistici, confiscati prima dell’immissione su mercato, per una stima di oltre 86 milioni di euro. Il settore che rileva il maggior calo di furti è quello relativo ai luoghi espositivi, che dagli 84 del 2021 passano a 58 nel 2022 (-30%).