L'avevamo tanto amato: ritratto di Ettore Scola
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L'avevamo tanto amato: ritratto di Ettore Scola

Ettore Scola, il regista italiano che ha saputo unire commedia, impegno sociale e politico, poesia e umanità nei suoi film. Una storia del cinema italiano e del nostro paese, raccontata attraverso i suoi personaggi e le loro storie

L'avevamo tanto amato: ritratto di Ettore Scola
Ettore Scola
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10 Maggio 2023 - 09.45


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Ettore Scola è stato uno dei più grandi registi italiani della storia del cinema. Nato a Trevico nel 1931, Scola inizia la sua carriera nel mondo della scrittura, collaborando alla sceneggiatura di alcuni film di successo, come “Un americano a Roma” (1954), “Totò nella luna” (1958) e “La grande guerra” (1959).

La sua carriera da regista esplode con “Se permettete parliamo di donne” (1964), a cui seguono “Il commissario Pepe” (1969) e “Dramma della gelosia” (1970). Ma la consacrazione arriva nel 1974 con “C’eravamo tanto amati”, film che ripercorre trent’anni di storia italiana attraverso la storia di tre amici, interpretati da Vittorio Gassman, Nino Manfredi e Stefano Satta Flores. Il film è dedicato a Vittorio De Sica e vede la partecipazione di numerosi personaggi noti, come Marcello Mastroianni, Federico Fellini e Mike Bongiorno.

Scola espatria e raggiunge la fama internazionale con “Brutti, sporchi e cattivi” (1976), commedia ambientata nelle borgate romane, e “Una giornata particolare” (1977), con Sophia Loren e Marcello Mastroianni. Nel corso degli anni ’80, il regista continua a realizzare opere di grande successo, come “La terrazza” (1980), “Il mondo nuovo” (1982), “Maccheroni” (1985) e “La famiglia” (1987).

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Un maestro della commedia all’italiana

Il cinema di Ettore Scola è caratterizzato da una forte vena comica e satirica, che riflette la sua visione critica della società italiana. I suoi film sono spesso una satira della borghesia e della classe politica, e trattano temi come la gelosia, l’amore e l’amicizia.

In “La terrazza” (1980), Scola affronta il tema dell’egocentrismo degli intellettuali di sinistra, mentre in “Il mondo nuovo” (1982) si concentra sulla figura di Giacomo Casanova e sulla rivoluzione francese. “Maccheroni” (1985) è una commedia divertente e intelligente sul tema dell’immigrazione italiana negli Stati Uniti, mentre “La famiglia” (1987) ripercorre la storia di una famiglia italiana nel corso degli anni ’80.

Ma il film più rappresentativo della carriera di Scola resta “C’eravamo tanto amati” (1974), una commedia romantica che racconta la storia di tre amici che si conoscono durante la Resistenza e che si ritrovano, vent’anni dopo, a confrontarsi con il proprio passato e con la società italiana del tempo.

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Un regista tra cinema e teatro

Ettore Scola ha lasciato un’impronta indelebile non solo nel mondo del cinema, ma anche del teatro. Negli anni ’80 ha infatti diretto alcuni spettacoli di grande successo.

Scola ha anche diretto alcuni spettacoli teatrali, tra cui “Le donne del mistero” (1974) e “Metropolis” (1984).

Ettore Scola è stato un regista capace di raccontare l’Italia, la sua storia e le sue contraddizioni, attraverso i volti e le storie dei suoi personaggi. Ha saputo unire la commedia all’impegno sociale e politico, senza mai perdere di vista la poesia e l’umanità dei suoi protagonisti. Le sue opere rimangono oggi delle pietre miliari del cinema italiano e internazionale.

Intellettuale di sinistra, impegnato nel partito Comunista, entrò a fare parte del ‘governo ombra’, nel 1989, con la responsabilità dei Beni Culturali.

In occasione della sua scomparsa, avvenuta nel 2016, il mondo del cinema e della cultura ha espresso il proprio cordoglio e la propria gratitudine nei confronti di uno dei grandi maestri del cinema italiano.

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Ettore Scola ha lasciato un’eredità artistica di inestimabile valore, un patrimonio culturale che merita di essere preservato e tramandato alle future generazioni.

Il cinema di Ettore Scola è un viaggio attraverso l’Italia e la sua storia, un’esperienza emozionante e coinvolgente che ci aiuta a comprendere meglio il nostro passato e a riflettere sul nostro presente.

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