“Ladri al cinema Nuovo Aquila di Roma. Sono entrati, hanno forzato la porta, hanno rubato i computer, l’incasso e tutto quello che serve per la proiezione dei film”. Detta così sembra trattarsi di uno dei tanti casi di piccola malavita o addirittura di vandalismo che colpiscono le nostre città, ma il cinema Aquila e la sua storia non assomigliano a un cinema qualunque.
Situato al Pigneto a Roma, quartiere relativamente vicino alla stazione e all’Università, divenuto famoso negli anni ‘80 grazie all’ambientazione del film “Accattone” di Pierpaolo Pasolini. Un quartiere popolare come San Lorenzo, devastato dai bombardamenti della guerra e che poi rinasce come una sorta di ricostruzione spontanea con casupole abusive e ricostruzioni alla meno peggio. Tante case, molte bombardate e quindi malconce, ma che è sempre stato densamente frequentato poiché è vicino all’Università.
Nel 2003 assurge all’onore delle cronache per via Raimondo Montecuccoli, dove viene trovato un covo delle brigate rosse. Nel 2018 viene conosciuto da tutti gli italiani e forse tristemente famoso in Europa per il raccapricciante episodio della morte di Desiree Mariottini, la giovane di 16 anni che si reca a Roma alla ricerca di droga e viene stuprata da un branco di disadattati e uccisa in uno stabile abbandonato in via dei Lucani, non distante dal Pigneto.
In questo contesto urbanistico e sociale, negli anni ‘80 la nota banda della Magliana decide di aprire al Pigneto il Cinema Aquila e di farne una sala specializzata in film porno.
Bisogna aspettare sino agli anni ’90 quando, con gli arresti della banda della Magliana, la sala viene confiscata dalla magistratura e affidata al Comune di Roma, che decide di farne non solo un cinema ma anche e soprattutto un centro che abbia un’attività culturale di spiccato impegno sociale in stretta collaborazione con il quartiere.
Più facile a dirsi che a fare. E infatti non è stata un’impresa facile far rinascere il cinema Aquila, oggi Nuovo Aquila, perché bisogna sempre fare i conti con un territorio con una particolare situazione economica e con tanti altri problemi, che chiunque cerca di fare quadrare i conti e il rispetto la legge ben conosce.
Ma nessuno, oggi, può negare l’impegno e il grande lavoro svolto su quel territorio dal nuovo cinema Aquila, e non solo perché fare cultura, impegno sociale e impresa è difficile, ma perché come tutti sappiamo la malavita da sempre cerca di inserirsi in questi contesti, in quartieri divenuti centrali per l’incontro di giovani, locali e stranieri.
È davvero una zona dove vi sono ancora oggi tanti problemi. Tutt’ora basta andare su Google e fare una ricerca Pigneto Roma per imbattersi in una scritta che dice: “Quartiere Pigneto, rinomato per lo spaccio, per disordine e per una criminalità diffusa. È una zona che se potete è meglio evitare”.
Ecco, in questo contesto gli organizzatori del nuovo cinema Aquila ogni sera fanno cinema ed è cinema di qualità. Fanno attività culturale.
Il furto di tutte le attrezzature subito la notte passata rischia seriamente di porre fine a quella che oltre a essere un simbolo della lotta alla criminalità è una vera attività culturale.
Si tratta di una delle principali e più conosciute attività culturali di quel quartiere, che avvicina giovani e persone di tutte le età, ma soprattutto gente perbene.
Porta nel quartiere un soffio di normalità e di futuro, che si merita e che le istituzioni dovrebbero garantire a tutte le situazioni analoghe.
Oggi gli organizzatori sono disperati per i danni subiti, hanno scritto a tutti chiedendo un aiuto concreto per non chiudere. Hanno scritto a tutti i frequentatori chiedendo aiuto e fornendo l’Iban: IT50J0501803200000016757478 intestato a Cinema Mundi Cooperativa Onlus per una donazione.
Gli organizzatori del cinema nuovo Aquila stanno provando a fare tutto da soli, a chiedere aiuto solo ai loro frequentatori, e solo facendo un passaparola.
Ma mi chiedo, e forse sarebbe il caso di rifletterci e valutare, se non sarebbe giusto, forse persino obbligatorio, che intervenissero le Istituzioni.
Un’attività come quella del nuovo cinema Aquila, in una realtà da sempre complicata e oggi ancor di più come quella del Pigneto, può essere lasciata sola davanti a questo caso di cattiva gestione della pubblica sicurezza?
Il Comune di Roma è da sempre attento a queste cose, deve intervenire immediatamente per salvare la stagione ma soprattutto per non interrompere il lavoro culturale su quel territorio.
Il governo, con la presidente del Consiglio romana che conosce bene la città di Roma e che pubblicamente si è vantata di non essere una donna della ZTL, potrebbe intervenire magari coinvolgendo la sottosegretaria con la delega al cinema Bergonzoni, che più volte è stata ospite al Nuovo cinema Aquila a presentare e dibattere film e che quindi ben conosce.
Veramente questi divulgatori della cultura verranno abbandonati a se stessi? Davanti ai più svariati casi di criminalità, di problemi sociali e altro ci si precipita sempre a dichiarare: “Dobbiamo portare cultura in questi luoghi”. E poi di fronte a un caso del genere le istituzioni spariscono?
O ancora peggio, intervengono senza proteste come avvenuto pochi giorni fa, quando davanti a un’emergenza drammatica come quella dell’alluvione in Emilia Romagna l’unico provvedimento adottato è stato quello di aumentare il biglietto di ingresso dei musei?
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