Nel 2013 la regina Elisabetta II gli aveva concesso la grazia postuma.
Un segnale importante nei confronti della memori di Alan Turing, lo scienziato britannico vissuto nella prima metà del Novecento e ritenuto uno dei più importanti studiosi e sperimentatori nel campo della matematica applicata e della prima informatica. Turing era stato condannato per essere omosessuale nel 1952: all’epoca nel Regno Unito l’omosessualità era un crimine punito con il carcere o la castrazione chimica (con iniezioni di ormoni femminili).
Lo scienziato si tolse la vita due anni dopo, all’età di 41 anni, probabilmente a causa delle persecuzioni subite. Turing fu condannato dopo la scoperta della sua relazione con un 19enne. Chris Grayling, Segretario Britannico alla Giustizia, ha affermato: «Turing merita di essere ricordato e riconosciuto per il suo fantastico contributo allo sforzo bellico e per la sua eredità alla scienza. Il perdono della Regina è stato il giusto tributo ad un uomo eccezionale».
La decisione della Regina di concedere la grazie postuma era arrivata a culmine di una campagna avviata nel gennaio 2013 e sostenuta anche da importanti rappresentanti del mondo scientifico, tra i quali il matematico Stephen Hawking, attraverso una lettera indirizzata al primo ministro David Cameron.
Il Daily Telgraph aveva anche pubblicato una lettera aperta firmata da undici importanti scienziati britannici, che ne chiedevano la riabilitazione. In precedenza, a distanza di tanti anni dal gesto estremo di Turing, ma nel settembre 2009, il governo britannico si era limitato ad una dichiarazione di scuse ufficiali, formulata dal primo ministro Gordon Brown e seguita ad una petizione di successo promossa via web. Quella volta a Turing fu riconosciuto vittima di un «trattamento omofobico». Ma nel 2011 il governo Cameron aveva rifiutato 23 mila firme che chiedevano la grazia per lo scienziato.
Turing è ricordato come l’ideatore di una macchina elettromeccanica in grado di decodificare i codici creati mediante la macchina Enigma dalle armate tedesche durante la Seconda Guerra Mondiale. I codici cifrati di Enigma furono utilizzati dai sottomarini tedeschi nell’Atlantico, e secondo gli storici il lavoro di Turing potrebbe aver accorciato il conflitto di ben due anni.