Tutto il patrimonio artistico e letterario della Fondazione Bertolucci, con le opere e i ricordi di Bernardo Bertolucci (regista), del fratello Giuseppe (regista e sceneggiatore) e del padre Attilio (poeta e critico cinematografico) troverà spazio, provvisoriamente, nelle sale dell’ex Palazzo della Provincia a Parma, città della famiglia.
A dare la comunicazione nella giornata di ieri sono stati la presidente della Fondazione Valentina Ricciardelli e il sindaco di Parma Michele Guerra. La scelta della data non è casuale: infatti, ieri 23 giugno, ricorreva il secondo anniversario della scomparsa di Clare Peploe, regista e vedova di Bernardo, che ha lasciato alla Ricciardelli (presidente della Fondazione, giornalista e cugina di Bernardo) la realizzazione di un qualcosa che rimarcasse gli ideali di Bernardo, oltre alla celebrazione del genio, del talento e della cultura.
Il sindaco si è espresso così al riguardo: “Oggi è un momento storico. Prima di adesso non esisteva un segno così forte dei Bertolucci nella città di Parma, del loro cinema, del loro immaginario, della loro poesia, della loro arte, con uno sguardo internazionale, come era Bernardo che, al pari di Verdi, rappresenta un patrimonio dell’umanità”.
Sarà la città a custodire e catalogare la raccolta di oggetti di una famiglia che appartiene alla storia culturale di Parma, Il patrimonio che verrà custodito, quando sarà digitalizzato, sarà disponibile per tutti ovunque, e potrà agevolare la realizzazione di molti progetti.
L’obiettivo prioritario della Fondazione è quello di pianificare e strutturare dei momenti di formazione e approfondimento per i più giovani, affinché si possa supportare i talenti emergenti (tema che stava molto a cuore sia a Bernardo che a Giovanni), coinvolgendo vari personaggi internazionali del mondo culturale e cinematografico.
La Cineteca di Bologna, che ha avuto per anni Giovanni Bertolucci come presidente, ha già provveduto a restaurare ‘The Dreamers‘, e avvierà nel prossimo autunno la digitalizzazione dell’archivio di Bernardo Bertolucci.
Inoltre, sfruttando il ventennale del film, dal prossimo anno la Fondazione istituirà un premio di portata internazionale dedicato ai registi esordienti; il tutto verrà curato da Paolo Moretti, che dal 2019 al 2022 è stato direttore della Quinzaine, sezione parallela del Festival di Cannes. Oltre al premio, la Fondazione sta anche progettando un documentario, diretto da Luca Guadagnino e prodotto da Francesco Melzi d’Eril e Jeremy Thomas.
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