di Giordano Casiraghi
È una storia importante quella che intercorre tra Giusto Pio e Franco Battiato. Ora il figlio di Giusto, Stefano Pio, la percorre in un libro: “Franco Battiato & Giusto Pio” (Antica edizioni, pagg. 245 – 20€). Bella stampa, bella carta, giusta impaginazione e anche le numerose fotografie rendono al meglio. Un libro che scorre via piacevolmente, anche se non di immediata lettura, o meglio non è un libro che si possa leggere d’un fiato perché le notizie ivi contenute sono tutte al altissimo potenziale per coloro che già conoscono la materia.
Di base il lavoro di Stefano Pio mira a riportare il ruolo del padre in una posizione centrale nella elaborazione di musiche e idee che i due artisti hanno elaborato. Per Stefano troppo spesso la figura del padre è stata messa nel dimenticatoio quando si è trattato di ricordare Battiato con libri e documentari televisivi e film. Il libro nasce principalmente con questa esigenza riparatoria, ma ben presto va oltre e diventa super interessante, perché ricco di notizie che non si sapevano.
Stefano Pio ha potuto indagare frugando nei ricordi lasciati dal padre che per la verità non è mai stato prodigo di chiacchiere con i giornalisti. Anche se, ricorda Stefano, negli ultimi anni si era lasciato avvicinare più facilmente e pare che molto materiale di interviste sia saltato fuori. Io stesso, che ben conoscevo Giusto Pio, non sono mai riuscito a intervistarlo sull’argomento del suo rapporto con Battiato. Me lo riconosce Stefano già in prima pagina del libro. E in più occasioni tracce del mio libro “Battiato – Incontri” vengono citate, compreso l’inserimento di alcune fotografie che mi riguardano, come la locandina di una rassegna al Teatrino della Villa Reale di Monza che avevo organizzato nella primavera del 1979. Tredici appuntamenti settimanali dove lo stesso Pio ha tenuto un concerto con sul palco anche Danilo Lorenzini, Michele Fedrigotti e lo stesso Battiato.
Era il 7 aprile e la settimana prima era toccato a Demetrio Stratos venire al teatrino della Villa Reale. Il rapporto di stima e amicizia tra Battiato e Pio prosegue negli anni. Ci sono foto che vedono Battiato arrivare a Castelfranco Veneto per rendere omaggio a Pio, siamo nel 2011, in una c’è anche Alice e perfino Alberto Radius. A proposito, giusto quest’anno anche lui se n’è andato, e guardando le immagini di quella fantastica tournée del 1983, quando si calcarono palasport e ampi spazi con una formazione allargata, ci si accorge che uno dopo l’altro quei protagonisti non sono più tra noi. In una c’è pure Titti Denna, il tecnico del suono dello studio Radius, in un’altra Angelo Carrara, il manager dei dischi del grande successo, insieme a Pio, Battiato, Radius e Francesco Messina che in quella tournée aveva un suo spazio espressivo insieme a una danzatrice del ventre.
Tra Pio e Battiato ci fu una collaborazione ventennale, così viene detto nel libro di Stefano Pio, così come sarà ventennale quella con Manlio Sgalambro. Il primo confirmerà le musiche di centinaia di canzoni, soprattutto quelle del grande successo, il secondo firmerà i testi di tante altre canzoni a cominciare da “L’ombrello e la macchina da cucire”. Nel libro tante notizie, come dicevamo, alcune citando fonti, altre senza citazioni, dunque è pensabile che Stefano abbia trovato tracce nei documenti del padre. Per esempio si dice che un primo titolo provvisorio dell’album “La voce del padrone” sia stato “Cavallo di Troia”.
Notizia interessante, ricevuta direttamente dal padre? Curioso anche il fatto che due canzoni anni Sessanta di Battiato: “Scarpe sporche” e “Accendo la mia radio”, siano state depositate in Siae negli anni Ottanta da Giusto Pio e Angelo Carrara. A che pro? Forse per essere proposte a qualche interprete? Esiste una registrazione di queste due canzoni che non sono mai finite nei dischi di Battiato? Nel variegato mondo di Battiato esistono queste sacche dove regna qualcosa di non compiutamente spiegato, ma queste sono quisquilie che incontrano interesse per perfezionisti e collezionisti. Nell’insieme il libro offre punti di vista e notizie certamente interessanti, da leggere tra le righe, da tenere a portata di mano anche perché è l’unico che offre un approfondimento della relazione tra i due grandi artisti.