Il regista danese Lars von Trier, noto per le sue posizioni spesso sopra le righe, si è difeso dalle reazioni negative dopo aver scritto un post sui social media in cui criticava la donazione di aerei da combattimento F-16 da parte della Danimarca all’Ucraina.
“Anche le vite russe contano!” ha scritto su Instagram martedì dopo la visita del presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy in Danimarca, dove lui e il primo ministro danese, Mette Frederiksen, hanno ispezionato gli F-16 da consegnare al suo paese. Von Trier ha rivolto il suo post al “signor Zelenskyj e al signor Putin, e non ultima alla signora Frederiksen (che ieri, come un innamorato perduto, ha posato nella cabina di pilotaggio di una delle macchine per uccidere più spaventose del nostro tempo, sorridendo da un orecchio all’altro). )”.
Von Trier ha disabilitato i commenti sul post, ma ha attirato l’attenzione dei media russi e ucraini. Oleksiy Danilov, capo del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale dell’Ucraina, ha condiviso il post del regista, scrivendo su Twitter: “La guerra non è un film in cui gli attori interpretano la vita e la morte. Dietro ogni terrorista russo vivente c’è un ucraino morto. La scelta tra il carnefice e la vittima diventa tragedia quando l’artista sceglie la parte del carnefice”: