Dal 22 al 25 settembre il Teatro della Toscana, nella sede del Teatro Era di Pontedera, presenta il progetto Un’era d’amore, con la direzione artistica di Marco D’Amore e la drammaturgia di Michele Santeramo, articolato in un prologo e tre atti unici. Si tratta di un’iniziativa che pone il sentimento amoroso al centro della ribalta, perché ogni stagione ci mette di fronte al cambiamento, sia esteriore che, con maggior difficoltà, interiore: e cos’è l’amore se non trasformazione e al contempo rispetto, verso la natura, il territorio, laddove l’uomo deve ricercare un equilibrio per una gestione sostenibile del nostro futuro? In questa ottica il teatro è parte della vita, ed il palcoscenico si manifesta riutilizzando, rigenerando, appunto trasformando temi, storie, narrazioni.
Il prologo, il 22 settembre, sarà affidato a Pierdante Piccioni, il medico che insieme a Pierangelo Sapegno, con lui sul palco, ha ispirato la serie tv Doc – Nelle tue mani, con Luca Argentero; si racconterà di come la perdita della memoria possa diventare occasione per rinnovare l’amore e l’empatia per gli altri, rielaborando le proprie ferite e facendo i conti con il passato. Nei tre giorni successivi saranno in scena altrettanti atti unici liberamente ricalcati sui protagonisti del Cyrano de Bergerac di Edmond Rostand: Rossana, con Sonia Bergamasco, Cristiano con Rocco Papaleo, e Ciranocon Silvio Orlando.
La Rossana di Sonia Bergamasco vive nel gusto di un’adolescenza mai dimenticata, piena di un sentimento profondo, inarrestabile, quello che agita i sogni e non lascia dormire. E così il Cristiano di Rocco Papaleo, che pur di conquistare la sua dama è disposto a prendere in prestito le parole di un altro, ma ora vuole mostrare il suo cuore, nascosto sotto la bellezza dei lineamenti. Infine il Cirano di Silvio Orlando, un uomo stanco dopo aver rincorso Rossana, ormai senza speranza se non quella sommamente dolorosa di cederla al rivale illudendosi con questo di riuscire ad essere felice.
Una manifestazione dunque che promette di coinvolgere il pubblico grazie al carisma dei tre popolari attori e all’acuta introspezione degli autori di Doc, serie amata dagli spettatori. Un’occasione in più per vivere la magia del teatro e lasciarsi catturare dal suo gioco antico e sempre nuovo.