Perché ho lasciato la Rai? È come se uno ti dicesse che non ti rinnova l’affitto di casa: o dormi per strada; o vai a cercare un’altra casa. Non me ne sono andato di nascosto. Ho avuto un’offerta importante ed entusiasmante da Warner Bros Discovery, un gruppo che mi cercava da sei anni”.
Così Fabio Fazio al Corriere della Sera. “A marzo l’ad mi disse che non sarebbe rimasto e non poteva rinnovare il contratto. A quel punto cominciò la trattativa con Discovery. Non sono scappato di nascosto col favore dell’oscurità”. Salvini, col suo ‘belli ciao’, “ha firmato l’uscita. Se fossi organico al Pd o a chiunque altro sicuramente sarei ancora in Rai. Non ho mai avuto nessun tipo di aiuto, e non mi sognerei di chiederlo. Perché se chiedi aiuto hai finito di fare il tuo lavoro. La libertà è una sorta di solitudine”.
“Mi trovi una sola affermazione in cui faccio il martire”, dice ancora. “Ho detto che vado in un’azienda in cui mi sento benvoluto, a fare un lavoro ben pagato. Quanto? L’aspetto meraviglioso di lavorare nel privato è poter rispondere a questa domanda: fatti miei”.
“In Rai, ma onestamente più in generale nel Paese, si ha l’impressione che si sia abdicato all’idea di pubblico, trasformandolo in governativo. È come se, quando cambia il sindaco, cambiasse il tragitto dell’autobus”.
Meloni “ha fatto quello che pensavo facesse. Non potendo fare granché, sta dedicando molta attenzione a battaglie identitarie, nessuna delle quali mi sembra accettabile”. Rispetto a Schlein “ci sta provando, in una situazione complicata”.
Salvini “mi ha colpito quando ha detto che i migranti arrivano con il telefonino e le scarpe. Le scarpe sono una cosa che definisce la nostra umanità. L’ho trovata una frase di una violenza definitiva, senza ritorno”.