Inaugurata la mostra sulla storia del Ghetto ebraico di Firenze
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Inaugurata la mostra sulla storia del Ghetto ebraico di Firenze

Un viaggio essenziale nella scoperta dei rapporti tra le diverse religioni e culture.

Inaugurata la mostra sulla storia del Ghetto ebraico di Firenze
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24 Ottobre 2023 - 23.13 Culture


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Una mostra intitolata “Gli ebrei, i Medici e il Ghetto di Firenze” inaugurata oggi, martedì 24 ottobre, dalle Gallerie degli Uffizi e visitabile fino al 28 gennaio 2024 a Palazzo Pitti, che racconta il ghetto esistito tra il Sedicesimo e il Diciannovesimo secolo nel capoluogo toscano.

A cura di Piergabriele Mancuso, Alice S. Legé e Sefy Hendler di “The Medici Archive Project, verrà mostrato il raro caso di un pittore ebreo che lavorava alla corte dei Medici, Jona Ostiglio, il quale ha acquisito importanti commissioni anche da altre potenti famiglie fiorentine, entrando a far parte della prestigiosa Accademia delle Arti e del Disegno e divenendone anche l’unico membro ebreo fino al secolo scorso.

Fondato nel 1570, il Ghetto fiorentino rimase per più di tre secoli il punto centrale dell’ebraismo fiorentino. Esso rappresenta un unicum assoluto in termini politici e amministrativi, oltre ad essere una fonte importante della storia ebraica italiana.

Il percorso della mostra attraversa la Firenze di Cosimo il Vecchio e Lorenzo il Magnifico, con i manoscritti che hanno segnato la storia delle relazioni tra cristiani ed ebrei. Un intreccio culturale che affianca figure mitiche a personaggi reali poco noti della storia dell’ebraismo fiorentino, come Moisè Vita Cafsuto e Jona Ostiglio.

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Verrà, inoltre, mostrata una ricostruzione tridimensionale del Ghetto di Firenze, frutto di ricerche condotte dallo Eugene Grant Jewish History Program del The Medici Archive Project. Si tratta di un’occasione unica di abbattere i falsi miti e di mettere in luce la capacità di dialogo tra il Granducato e la minoranza ebraica.

Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha affermato che “la cultura ebraica è una parte importante, decisiva per i grandi contributi che ha dato, dell’intera cultura italiana e ricorda che mostra a Palazzo Pitti si apre in un momento drammatico per il mondo ebraico a causa della violenza stragista di Hamas che ha colpito con orribile crudeltà Israele e nuove forme di antisemitismo”.

Un altro intervento importante arriva dalla presidente delle Comunità Ebraiche Italiane, Noemi Di Segni, la quale si è cosi espressa: “Questa mostra è un affaccio importante sulla condizione di segregazione che ha caratterizzato tre secoli dell’Italia ebraica, ed evidenzia quanto la cultura sia osmotica e attraversi anche le separazioni; al contempo lascia il punto interrogativo su quanto avremmo tutti potuto sviluppare nella massima libertà e riconoscimento della presenza ebraica a Firenze, così come altrove. Domanda alla quale oggi abbiamo le risposte della presente intensa collaborazione e fruttuosa condivisione di saperi, arti e valori che continueremo assieme a difendere”.

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