Il fumettista, che ha sempre partecipato con entusiasmo a questa importante fiera dedicata ai fumetti e ai giochi, ha condiviso la sua decisione sui social media. Ha spiegato che il motivo principale della sua assenza è il patrocinio della manifestazione da parte dell’ambasciata israeliana in Italia.
In un post su Instagram, Zerocalcare ha dichiarato: “Purtroppo, rappresenta un problema per me. In questo momento, con due milioni di persone coinvolte nella situazione a Gaza, partecipare all’evento rappresenterebbe un conflitto interiore che non riesco a gestire. Mi dispiaccio nei confronti della mia casa editrice, dei miei lettori e delle mie lettrici, e anche per me stesso.”
Michele Rech, questo il vero nome, ha poi continuato: “Sono stato a Gaza diversi anni fa, conosco persone che ancora vi vivono. Quando mi chiedono com’è possibile che una manifestazione culturale di questa importanza non si interroghi sull’opportunità di collaborare con la rappresentanza di un governo che sta perpetrando crimini di guerra in spregio del diritto internazionale, io non riesco a fornire una spiegazione”.
“Non è una gara di radicalità – ha aggiunto – e da parte mia non c’è nessuna lezione o giudizio morale verso chi andrà a Lucca, soprattutto non è una contestazione alla presenza dei due autori del poster Asaf e Tomer Hanuka, che spero riusciranno a esserci e che si sentiranno a casa, perché non ho mai pensato che i popoli e gli individui coincidessero coi loro governi. Spero che un giorno ci possano essere anche fumettisti palestinesi che al momento non possono lasciare il loro Paese. Lo so che quel manifesto è solo un simbolo, ma quel simbolo per persone a me care rappresenta in questo momento la paura di non vedere il sole sorgere domattina“.
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