La seconda stagione di “Un professore” torna dal 16 novembre su Rai 1 e dal 14 novembre in anteprima su RaiPlay. Il cast al completo ha presentato la nuova serie negli studi della Rai.
Nella seconda stagione di “Un professore” troviamo Dante (Alessandro Gassmann) che, venuta a galla la tragedia della perdita del figlio Jacopo, deve ricostruire un rapporto col figlio Simone (Nicolas Maupas) e prova a vivere con Anita (Claudia Pandolfi) – madre del suo allievo Manuel (Damiano Gavino) – un amore nuovo. Tutto bene quel che finisce bene? Non proprio, perché il futuro riserva sempre sorprese. Se in classe Dante dovrà far ricorso agli insegnamenti dei grandi filosofi per aiutare gli studenti con i problemi della loro età turbolenta, nel privato l’amore con Anita verrà messo in crisi dal ritorno dell’ex moglie Floriana (Christiane Filangieri), con la quale Dante si troverà a condividere un nuovo segreto, e dall’arrivo di Nicola (Thomas Trabacchi), uomo legato al passato di Anita e Manuel.
“Un professore” è una serie coprodotta da Rai Fiction e Banijay Studios Italy, per la regia di Alessandro Casale.
Da sottolineare la conferma di Francesco Gabbani come autore della colonna sonora con “Spazio tempo”, che ha vinto il disco d’oro. Si aggiunge anche Andrea Farri, già autore delle musiche di “Imma Tataranni”, che ha vinto a Venezia il premio come migliore colonna sonora per “Io capitano”. All’interno della colonna sonora anche “Dammi un bacio ja”, un brano inedito composto da Leo Gassmann appositamente per “Un professore”.
Alessandro Gassmann è Dante Balestra, il professore che tutti gli studenti vorrebbero. Uno che entra nella vita dei propri studenti e ne determina nuove consapevolezze.
Sarei stato un pessimo professore – esordisce Alessandro Gassmann in conferenza stampa – perché non ho pazienza. Ma “Un professore” è una serie alla quale devo tantissimo. Dante è un personaggio che amo molto perché è il professore che io non ho avuto ed è per questo che sono stato un pessimo studente. Non ho avuto la fortuna di avere un professore così intelligente, così sensibile, psicologo. “Un Professore” è una serie importante, in un momento così drammatico come quello in cui tutti noi stiamo vivendo, perché sono storie edificanti, con un cuore positivo e che utilizzano la commedia per arrivare alle persone. Ritengo che la commedia misurata, che racconta anche storie drammatiche, sia la forma cinematografica che assomigli di più alla vita reale. Ed è anche per questo che è difficile da realizzare bene. Grazie anche a “Un professore” ci sono stati attori, tra i giovani del cast, che hanno avuto modo di mettersi in mostra e lavorare anche in produzione cinematografiche.
Credo – conclude Gassmann – che nelle scuole italiane esistano tanti Dante Balestra. Sappiamo che la scuola ha tante difficoltà, che spesso non ha quello che serve per svolgere al meglio il suo lavoro, e sappiamo anche che la qualità della scuola italiana non può essere demandata a pochi professori straordinari. C’è bisogno di un aiuto profondo da parte dello Stato ed è un aiuto che da tantissimo tempo è in decrescita costante. Mi auguro che questa tendenza possa essere invertita, dando la possibilità a tanti Dante Balestra di esprimere le loro capacità.
Penso che invece Alessandro Gassmann sarebbe un professore molto accattivante per noi giovani studenti – interviene Claudia Pandolfi – Iniziare questa seconda serie è stato molto difficile perché ero molto scossa dalla perdita di Alessandro D’Alatri. Un professore era una creatura di Alessandro e all’inizio non è stato semplice. Conoscevo da anni Alessandro Casale, che ha brillantemente preso il suo posto come regista comprendo le sue difficoltà, perché emotivamente eravamo tutti provati. Entrare in un clima così doloroso, dove però era necessario ritrovare un entusiasmo, credo sia stato un compito particolarmente difficile. Per questo ringrazio profondamente Alessandro Casale, per averlo fatto con grande slancio, per averci abbracciati tutti come avevamo bisogno di essere abbracciati e per averci permesso di continuare a fare un lavoro splendido. Anche grazie a lui, il dolore ha lasciato posto all’entusiasmo e alla professionalità.
“Un Professore” – racconta il regista Alessandro Casale – è una serie che permette di esplorare diversi generi drammaturgici accompagnando i personaggi nel loro viaggio verso gli eventi che caratterizzano questa storia. Ho ereditato la seconda stagione di questa serie dopo una prima di successo che il pubblico ha molto amato, affezionandosi alle vicende di un professore di filosofia fuori dagli schemi e dei suoi irrequieti allievi di un liceo romano. Questa stagione vede l’arrivo di nuovi studenti nella classe del professor Dante Balestra, ognuno con un bagaglio di vita importante e complesso, che il Professore affronta, come suo solito, con un approccio filosofico e pratico allo stesso tempo.
Ho cercato quindi – continua Alessandro Casale – di amalgamare lo sviluppo delle vicende di questi nuovi allievi nella rete, già ben tessuta, del gruppo della classe del liceo Da Vinci, spero senza tradire l’impostazione narrativa di Alessandro D’Alatri, il regista che mi ha preceduto. Ho avuto a disposizione un cast di talento e di grande professionalità che mi ha aiutato ad accompagnare i personaggi, sia adulti che adolescenti, nel loro percorso narrativo e mi sono allo stesso tempo adoperato, come è mio solito, per immedesimarmi nelle esistenze e nelle emozioni dei protagonisti.
Ho lavorato – conclude il regista – insieme agli attori, per poterci calare in un contesto decisamente realistico, senza perdere accenti di commedia di alleggerimento che fanno da corollario agli snodi sentimentali e drammatici che punteggiano la serie. Anche in questa stagione il Professore imposta le sue lezioni sull’insegnamento delle tesi dei più noti filosofi della storia per affrontare tematiche di grande attualità a cui sono decisamente affezionato, come il cambiamento climatico, la violenza sulle donne o il senso di responsabilità civile e morale. Spero che “Un Professore” offra al pubblico gli spunti di riflessione ed arricchimento personale che mi hanno particolarmente coinvolto senza perdere il piacere dell’intrattenimento di qualità