Scontro culturale: il ricco patrimonio iraniano schiacciato dal rimodellamento islamico
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Scontro culturale: il ricco patrimonio iraniano schiacciato dal rimodellamento islamico

Il paesaggio culturale dell'Iran si trova di fronte a una continua trasformazione, mentre le sanzioni governative cambiano nelle celebrazioni tradizionali.

Scontro culturale: il ricco patrimonio iraniano schiacciato dal rimodellamento islamico
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13 Dicembre 2023 - 17.38 Culture


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di Setareh Keyhani

In una lotta duratura, la Repubblica islamica dell’Iran ha cercato, per lungo tempo, di rimodellare le tradizioni e la cultura del paese, allineandole più strettamente alle norme culturali islamiche. Recentemente, il Consiglio Supremo della Rivoluzione Culturale ha sancito cambiamenti significativi, ridefinendo il rituale iraniano della “Notte di Yalda” come “il giorno della promozione della cultura dell’ospitalità e del legame con i parenti” e designando l’ultimo martedì dell’anno, che coincide con l’antico rituale di “Chaharshanbeh Suri”, “il giorno di onorare i vicini” nel calendario dell’anno seguente. Uno sforzo sistematico per sostituire le cerimonie tradizionali iraniane, parte integrante dell’identità culturale della nazione.

Per anni, gli iraniani e molte altre società hanno celebrato la cerimonia “Yalda Night” o “Shab-e-Cheleh” durante l’ultima notte d’autunno e la prima notte d’inverno. Questa notte prolungata e buia è un’occasione per amici e familiari di riunirsi, con in pasti condivisi, bevande e la recitazione di poesie da figure letterarie simboliche iraniane, in particolare “Hafez” e “Shahnameh”, che si estendono fino a tarda notte. Le poesie di “Divan-e Hafez”, un appuntamento comune nelle famiglie iraniane, sono recitate in varie occasioni, tra cui questo festival e “Nowruz”.

Parte del rituale per la ”Notte di Yalda”

“Shab-e-Yalda” ha ricevuto il riconoscimento ufficiale come Tesoro Nazionale nel 2008, con celebrazioni storiche con incontri notturni durante i quali i partecipanti sono rimasti svegli per assistere all’alba come una comunità, che incarna la filosofia dell’unione con la famiglia nella notte più lunga dell’anno.

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Il “Chaharshanbeh Suri”, un festival iraniano con danze del fuoco celebrate alla vigilia dell’ultimo mercoledì dell’anno, affonda invece le sue radici nelle antiche tradizioni zoroastriane e segna l’inizio di “Nowruz”, il nuovo anno iraniano; un festival caratterizzato da danza, gioia, colori vivaci e unità.

Il Chaharshanbeh Suri

Nonostante le loro origini pre-islamiche, queste due celebrazioni, forti espressioni culturali, affrontano una persistente pressione per l’eliminazione dalla Repubblica islamica, cercando di sostituirle con pratiche di regime. Gli sforzi per cancellare la “Yalda Night”, il “Chaharshanbeh Suri” e “Nowruz” sono visti come attacchi alla cultura iraniana autentica, trasformandola in una variante islamica. L’intervento del governo si estende oltre la politica, impattando sull’eredità culturale e storica della nazione che copre i millenni.

Tuttavia, di fronte alle restrizioni governative, gli iraniani hanno fermamente cercato di salvaguardare la loro eredità storica e la loro antica cultura. I loro sforzi persistenti riflettono l’impegno a preservare le tradizioni e prevenire l’imposizione di credenze islamiche sul ricco arazzo della cultura iraniana, mostrando un’identità culturale resiliente sullo sfondo di un complesso panorama socio-politico.

English Version

Cultural Clash: Iran’s Rich Heritage Faces Islamic Reshaping

Iran’s cultural landscape faces ongoing transformation as government sanctions shift in traditional celebrations.

by Setareh Keyhani

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In an enduring struggle, the Islamic Republic of Iran has long sought to reshape the country’s traditions and culture, aligning them more closely with Islamic cultural norms. Recently, the Supreme Council of the Cultural Revolution sanctioned significant changes, redefining the Iranian ritual of “Yalda Night” as “the day of promoting the culture of hospitality and bonding with relatives” and designating the last Tuesday of the year, coinciding with the ancient ritual of “Chaharshanbeh Suri”, as “the day of honouring neighbours” in the upcoming year’s calendar. These alterations signal a systematic effort to replace traditional Iranian ceremonies integral to the nation’s cultural identity.

For years, Iranians and many other societies have celebrated the “Yalda Night” or “Shab-e- Cheleh” ceremony on the last night of autumn and the first night of winter. This prolonged and dark night serves as an occasion for friends and family to gather, indulging in shared meals, beverages, and the recitation of poetry from symbolic Iranian literary figures, particularly “Hafez” and the “Shahnameh”, extending well into the late hours. The poems of “Divan-e Hafez”, a common fixture in Iranian households, are recited during various occasions, including this festival and “Nowruz”. “Shab-e-Yalda” received official recognition as a National Treasure in 2008, with historical celebrations involving nightlong gatherings where participants stayed awake to witness the sunrise as a community, epitomizing the philosophy of uniting with family on the longest night of the year.

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“Chaharshanbeh Suri”, an Iranian festival featuring fire dances celebrated on the eve of the last Wednesday of the year, traces its roots to ancient Zoroastrian traditions and marks the inception of “Nowruz”, the Iranian New Year. This festival, characterised by dance, joy, vibrant colours, and unity, holds historical significance in ancient Iranian celebrations.

Despite their pre-Islamic origins, these cultural expressions face persistent pressure for elimination from the Islamic Republic, seeking to replace them with Islamic practices. Efforts to erase “Yalda Night”, “Chaharshanbeh Suri”, and “Nowruz” are viewed as attacks on authentic Iranian culture, transforming it into an Islamic variant. The government’s intervention extends beyond politics, impacting the nation’s cultural and historical legacy spanning millennia.

Yet, in the face of governmental restrictions, Iranians have steadfastly endeavoured to safeguard their historical legacy and ancient culture. Their persistent efforts reflect a commitment to preserving traditions and preventing the imposition of Islamic beliefs on the rich tapestry of Iranian culture, showcasing a resilient cultural identity against the backdrop of a complex socio-political landscape.

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