Sarà un tributo a Hilde Lotz-Bauer, fotografa bavarese tra le più importanti e celebri del suo tempo, la mostra “Hilde in Italia” in programma al Museo di Roma in Trastevere dal 17 gennaio al 5 maggio. Pioniera della street photography, tra i suoi lavori l’artista ha anche ritratto il volto dell’Italia degli anni ’30, immortalando i costumi, i volti e la quotidianità della società del tempo.
L’esposizione conterà circa un centinaio di fotografie che giungono dai due Istituti Max Planck per la Storia dell’arte, dall’archivio Hilde Lotz-Bauer di Londra e dalla collezione privata del fotografo Franz Schlechter a Heidelberg. Si tratta di scatti commissionati dagli storici dell’arte, di fotografie di reportage e del frutto del suo sguardo critico, per la prima volta esposte tutte assieme.
Il suo primo soggiorno in Italia risale al periodo che va dal ’34 al ’43 mostrando l’amore che Hilde da subito provò verso il Belpaese, in particolare per Roma. La Capitale fu per lei una seconda casa, tanto che decise di farsi seppellire presso il Cimitero Acattolico della città. La fotografa percorse l’Italia da nord a sud, sempre con la sua amata Leica al fianco, catturando tanto la vita delle città quanto quelle più rurale dei piccoli borghi, sempre animata dal desiderio di scoperta.
A organizzare l’esposizione, promossa da Roma Capitale e con i servizi museali di Zètema Progetto Cultura, l’Archivio Hilde Lotz-Bauer, mentre la cura è affidata a Federica Kappler e Corinna Lotz, figlia di Hilde. L’allestimento è figlio anche della collaborazione con Officine fotografiche Roma e con il Goethe-Institut e tra i contribuenti rientra anche l’Ambasciata delle Repubblica Federale di Germania.