I Negramaro, band salentina formatasi nel 2000, tornano a Sanremo dopo venti anni. La loro prima partecipazione, nel 2005, fu tra le Nuove Proposte e non andò a buon fine. Furono eliminati, ma la loro canzone, “Mentre tutto scorre“, fu un successo e aprì loro le porte del mainstream.
La band stessa, in più occasione, non ha nascosto che l’esperienza del 2005 fu un po’ traumatica: “Non capivamo se fosse più una delusione o un sogno”, ha dichiarato Giuliano Sangiorgi.
Dopo vent’anni, l Negramaro torneranno in questa edizione del Festival con un brano che è una vera e propria dichiarazione d’intenti. “Vogliamo ricominciare tutto -ha commentato Sangiorgi- ma non è un invito che parte da una crisi. Piuttosto è un atto di speranza e una sorta di imperativo, anche dopo il periodo covid che abbiamo vissuto. Per stare bene bisogna riconoscere nell’altro la persona pura, ripulita da qualunque pregiudizio. E bisogna farlo cominciando da sé”.
Il gruppo è stato accolto con entusiasmo dall’annuncio della sua partecipazione. “Ci ha fatto piacere, vuol dire che dopo 20 anni non abbiamo ancora creato assuefazione”, ha continuato la voce principale.
Per descrivere il brano sanremese, “Ricominciamo tutto“, Sangiorgi si affida al cinema: “lo definirei ‘interstellar’, un po’ avanti e un po’ indietro nel tempo. È la sintesi di tutte le nostre influenze, dagli U2 a David Bowie, passando per Lucio Dalle e Lucio Battisti”. Una cosa, però, del passato manca a Sangiorgi: “20 anni fa dopo aver cantato telefonai a mio padre, oggi lui non c’è più e mi mancherà non poterlo chiamare. E una cosa non mi perdono: non provare più dolore per la scomparsa. Una volta che hai attraversato la sofferenza per una persona cara che se va, non senti più niente. E questo non me lo perdono”.
Hanno anche dichiarato di non pensare alla vittoria: “Noi abbiamo fatto il nostro, e questa partecipazione è una parte del nostro percorso che è stato e sarà. La vittoria sarà fare bene quello che possiamo fare bene”, ha detto Sangiorgi. “Sarebbe invece bello che vincesse un giovane, e che questo sia il trampolino di lancio per i suoi prossimi 20 anni di musica”. I Negramaro lanciano in questo modo un appello alle nuove generazioni di artisti “Permettete ai ragazzi di sbagliare di più, non vi aspettate subito i numeri di Elodie o di Madame a 16 anni, altrimenti l’underground muore. Solo attraverso l’errore si scopre la personalità”.