“Ossigeno”, la nuova collana Mondadori per avvicinare i ragazzi alla lettura
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“Ossigeno”, la nuova collana Mondadori per avvicinare i ragazzi alla lettura

Mondadori Ragazzi l'ha presentata in anteprima alla Bologna Children's Book Fair. Testi agili e brevi, per convertire al gusto della lettura anche i giovani più dubbiosi.

“Ossigeno”, la nuova collana Mondadori per avvicinare i ragazzi alla lettura
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11 Aprile 2024 - 17.32 Culture


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Esordisce il 7 maggio, con due volumi all’attivo, la nuova collana di Mondadori Ragazzi: Ossigeno, nata dall’idea della libraia, formatrice e scrittrice Alice Bigli.

La sfida iniziale era quella di creare dei libri che riuscissero a convolgere nella lettura i più giovani ed subito stata accolta dai vincitori del Premio Strega Ragazzi Alessandro Barbaglia e Francesco D’Adamo, rispettivamente autori dei primi due volumi della collana: Scusa ma resto qui e Il sentiero degli orsi.

L’audace proposta, presentata in anteprima alla Bologna Children’s Book Fair, si è rivelata tra le più interessanti dell’evento e sarà presto accolta dal Salone del Libro di Torino. I testi, poco estesi ed avvincenti, sono stati pensati per accattivare chi ha meno familiarità nei confronti della lettura. Si tratta di volumi adattati alle forme di comunicazione rapida – come quella su Instagram, Facebook, Twitter e simili – cui sono abituati oggi i più giovani.

“Mondadori ha colto l’idea di dedicare una collana di libri freschi, facili nel senso migliore del termine che danno l’idea a questi adolescenti che anche loro possono essere lettori”, spiega Bigli continuando: “testi brevi, con capitoli brevi, con immersioni immediate, poche descrizioni e preamboli per andare a prendere quelle persone che si sentono non lettori. Non puoi a 11 anni definirti non lettore”.

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Come riportato dall’inviata Ansa Mauretta Capuano, Alessandro Barbaglia ha spiegato che in ‘Scusa, ma resto qui’ la narrazione è quasi tutta strutturata su uno scambio di messaggi whatsapp. “È un tipo di storia che non avevo mai provato a raccontare – ha dichiarato lo scrittore. Il lettore inizialmente si trova a leggere le chat dello scambio whatsapp dei protagonisti. Non sa nulla, non sa se sono un ragazzo, una ragazza o due ragazzi”.

”Sono giovani, quattordicenni – ha continuato Barbalia. Si gioca sul proporre all’altro una versione riveduta e corretta di se stesso, come avviene un po’ sui social. È uno scambio di messaggi che nasce per un equivoco. Il protagonista o la protagonista è stato oggetto di un atto di bullismo, il suo messaggio condiviso nelle chat della scuola. Tra la cascata di insulti ne arriva alla fine uno che dice ‘scusa’ e viene ripetuto per tre giorni consecutivi. Sono circa 150 pagine e anche graficamente è impaginato come se fosse una chat”.

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D’Adamo, invece, ha accettato questa sfida che “ha come principali destinatari il vasto pubblico dei lettori deboli”. Ciò che lo ha convito a prendere parte al progetto è stata l’idea di fare un romanzo ‘più semplice’; un bel romanzo avvincente che sapesse accattivare anche chi con la lettura ha meno dimestichezza. Ed è così che è nato Il sentiero degli orsi.

”Ho mantenuto le mie tematiche abituali – ha spiegato D’Adamo -, la natura, l’amore per gli animali. Sono partito da un episodio che mi ha molto colpito e addolorato successo circa un anno fa, quando nel Parco Nazionale degli Abruzzi è stata letteralmente assassinata un’orsa che si chiamava Amarena. Il romanzo è dedicato alla sua memoria ed è ambientato in un imprecisato paesino di montagna, vicino al confine di un paesino straniero. I protagonisti sono due ragazzini che non hanno ancora compiuto 14 anni: Caterina è una ragazza di città per la prima volta in vacanza con i genitori in montagna e si annoia. L’altro è un ragazzino del posto, un montanaro scorbutico, molto chiuso”.

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”Ossigeno è un’operazione importante perché il pubblico maggioritario è di non lettori. Per raggiungerli bisogna fare dei tentativi, formule non ce ne sono. Allora un romanzo più breve scritto in maniera veloce, scattante, capitoli un po’ più brevi può funzionare. Non è che raggiungiamo i lettori deboli con le cose banali, scritte in maniera sciatta. Si diventa lettori perché trovi una bella storia, scritta bene e ci caschi dentro. Devi trovare il romanzo che ti fa battere il cuore e muove la pancia”, ha dichiatato Enrico Racca, direttore editoriale dei marchi ragazzi del Gruppo Mondadori.

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