Scurati duro con Meloni dopo la censura: "Contro di me dichiarazioni denigratorie, anche questa è violenza"
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Scurati duro con Meloni dopo la censura: "Contro di me dichiarazioni denigratorie, anche questa è violenza"

Lo scrittore Antonio Scurati replica direttamente alla premier Giorgia Meloni. «Non credo di meritare questa ulteriore aggressione diffamatoria»

Scurati duro con Meloni dopo la censura: "Contro di me dichiarazioni denigratorie, anche questa è violenza"
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20 Aprile 2024 - 21.34


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L’ipocrisia della destra post fascista. Censuranbo, imbavagliano e poi si nascondono dietro i pretesti. Ossia nessuna censura ma solo una questione amministrativa, ossia un compenso concordato e poi misteriosamente considerato troppo oneroso con conseguente blocco del monologo.

“Gentile Presidente, leggo sue affermazioni che che mi riguardano. Lei stessa riconosce di non sapere «quale sia la verità» sulla cancellazione del mio intervento in Rai. Ebbene, la informo che quanto lei incautamente afferma, pur ignorando per sua stessa ammissione la verità, è falso sia per ciò che concerne il compenso sia per quel che riguarda l’entità dell’impegno».

Così lo scrittore Antonio Scurati replica direttamente alla premier Giorgia Meloni. «Non credo di meritare questa ulteriore aggressione diffamatoria», scrive Scurati.

«Io non ho polemizzato con nessuno, né prima né dopo. Sono stato trascinato per i capelli in questa vicenda. Io ho solo accolto l’invito di un programma della televisione pubblica a scrivere un monologo a un prezzo consensualmente pattuito con la stessa azienda dall’agenzia che mi rappresenta e perfettamente in linea con quello degli scrittori che mi hanno preceduto. La decisione di cancellare il mio intervento è evidentemente dovuta a «motivazioni editoriali», come dichiarato esplicitamente in un documento aziendale ora pubblico. Il mio pensiero su fascismo e postfascismo, ben radicato nei fatti, doveva essere silenziato. Continua a esserlo ora che si sposta il discorso sulla questione evidentemente pretestuosa del compenso. Pur di riuscire a confondere le acque, e a nascondere la vera questione sollevata dal mio testo, un capo di Governo, usando tutto il suo straripante potere, non esita ad attaccare personalmente e duramente con dichiarazioni denigratorie un privato cittadino e scrittore suo connazionale tradotto e letto in tutto il mondo”.

“Questa, gentile Presidente – conclude Scurati – è una violenza. Non fisica, certo, ma pur sempre una violenza. È questo il prezzo che si deve pagare oggi nella sua Italia per aver espresso il proprio pensiero?».

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