Ciriaco d'Ancona: il genio nascosto del Rinascimento
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Ciriaco d'Ancona: il genio nascosto del Rinascimento

A Tivoli, presso il Santuario di Ercole Vincitore un convegno dedicato a Ciriaco d'Ancona, il padre fondatore dell'archeologia.

Ciriaco d'Ancona: il genio nascosto del Rinascimento
Ciriaco D'Ancona
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5 Gennaio 2025 - 17.59


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di Antonio Capitano

Rinnovare la memoria e al tempo stesso consentire di accedere per la prima volta alla straordinaria figura di Ciriaco d’Ancona. In questa direzione tende il prossimo convegno “Renovatio: Ciriaco d’Ancona e l’antico”previsto per il 9 – 10 gennaio 2025 a Tivoli presso il Santuario di Ercole Vincitore, per fare luce e nuova luce su quello che può essere considerato il padre fondatore dell’archeologia. Tuttavia la vastità della sua azione terrena sarà oggetto di notevoli aspetti che già sembrano delinearsi sotto i migliori auspici.

Al termine delle due giornate di studi sarà più semplice avere contezza del personaggio che sembra attraversare più epoche con una versatilità appartenente ai grandi della storia. In questo caso, però, al contrario di nomi più noti al grande pubblico, la statura di Ciriaco d’Ancora sembrerebbe più dimenticata quasi lasciata soltanto nell’alveo riservato a studiosi che per le molteplici articolazioni del suo pensiero si sono trovati ad affrontarne le singole discipline di indagine con il tratto comune di essere ben tracciate e riconoscibili.

Alla vigilia dell’Epifania come non accennare alla meravigliosa opera di Benozzo Gozzoli nel fiorentino Palazzo Medici Riccardi. Proprio nella fiabesca Cappella dei Magi nella parete ovest si può ammirare anche il ritratto dell’illustre anconetano. E Firenze è anche lo scenario nel quale Filippo Brunelleschi in persona accompagna il nostro Ciriaco sul cantiere del Duomo in costruzione, quel miracolo architettonico che avrebbe stupito l’umanità e che egli ammirò in anteprima, quasi a significare l’espressione di un consenso sui lavori in corso ancor prima del loro svelamento. Che ci si trovasse di fornte all’eccellenza riconosciuta lo provano molti episodi che sarebbero oggetto di specifiche trattazioni e che qui si menzionano solo per una sintesi che possa rendere solo l’idea di tutto l’insieme.

Tuttavia nomi quali Donatello e Andrea Mantegna si sono ispirati ai disegni di Ciriaco per realizzare eterni capolavori e già questo basterebbe a restituire al protagonista di queste righe tutta la riconoscenza che merita colui che ha saputo rappresentare un faro e un evidente modello di riferimento. E tornando all’archeologia non si può fare a meno di ricordare la sua visita a Tivoli dalla quale scaturì l’identificazione per la prima volta della Villa Adriana quale residenza imperiale, nonché il primato della trascrizione le epigrafi del Mausoleo dei Plautii, nel segno di una “renovatio” dei siti tiburtini.

 Ecco perché riaccendere l’attenzione su questo eclettico e multiforme pensatore ci consente di conoscerne altri tratti e contesti finora non troppo approfonditi, in altri termini quel ritratto di Benozzo sarà portato in primo piano e illuminato e descritto a più voci. Non solo un volto ma uomo a figura intera che ha viaggiato nel vero senso della parola e da ogni suo viaggio è tornato con quella virtù e conoscenza che dai vari frammenti si cercherà di ricomporre per ammirare tutto il mosaico della sua straordinaria e luminosa esistenza.

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